Misure antifemminicidio; Brenna (Pd): bene, ma si deve fare di più

“Le misure antifemminicidio sono una presa di coscienza, un primo passo, ma forse non basta".
Lo afferma, in una nota, Rossella Brenna, portavoce della Conferenza Regionale delle Donne Democratiche della Basilicata riguardo alle misure varate dal Governo in materia di lotta e contrasto al femminicidio. "E' importante che si è cominciato a capire che non si tratta di un semplice omicidio – dichiara la Brenna – ma che invade la soggettività della persona, in questo caso donna. Ma queste misure, seppure molto importanti, sono insufficienti e incomplete a mio avviso perché non rimuovono il fenomeno bensì lo trattano come un reato da punire solo dal punto di vista giuridico, con sanzioni forse tiepide, in quanto nulla esplicitano su come impostare la prevenzione di tale comportamento aggressivo nei confronti delle donne a cui viene limitata la libertà. Ritengo –dice – che ci vorrebbero ulteriori accorgimenti. Primo: formare le forze dell'ordine e procure a prendere in considerazione tutti i segnali di denunce che arrivano da pronto soccorso o da privati o dalle vittime stesse, questo presuppone che lo stalker, o il coniuge o comunque il violento, eviti di prolungare l'escalation fino all'omicidio. Secondo: andare all'origine del problema vuol dire risalire allo stato ancestrale di ciò che è la nostra società oggi e di come si è evoluta nel tempo, nel rapporto uomo-donna. In sostanza tale fenomeno va trattato non solo come reato penale da punire quando si coglie in fragranza e cioè quando si commette il reato, ma si devono porre le basi per prevenirlo”.

bas 07

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