“Dispiace molto apprendere dai giornali che il nuovo prefetto di Potenza, la dott.ssa Cagliostro, evidentemente mal consigliata dai suoi collaboratori, se non addirittura dal suo predecessore, individui le priorità della sua futura azione in provincia di Potenza, sostanzialmente, nella gestione dell'immigrazione e nel contrasto al bullismo. Ci saremmo aspettati una maggiore attenzione, da parte di una dirigente pubblica di grado così elevato, rispetto alle vere urgenze della Basilicata, nessuna delle quali è stata toccata dalla stessa nel suo discorso di insediamento”. Lo afferma, in un comunicato stampa, Francesca Messina, Responsabile Dipartimento Integrazione ed Immigrazione Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale Basilicata.
“Ma la dottoressa – si legge nella nota – è evidentemente scusata, innanzitutto, perché appena arrivata e poi perché ha, con sincerità, dichiarato di non conoscere ancora la nostra realtà locale.
Ciò che non si può scusare, invece, è il fatto che il predecessore, e gli uffici che l'hanno appena accolta, non siano riusciti a mettere il nuovo rappresentante del Governo in condizione di capire quali sono le urgenze della Basilicata. Ci permettiamo, quindi, di farlo noi.
Le urgenze della Basilicata, sul piano della legalità e dell'ordine pubblico, sono innanzitutto legate alla diffusa corruzione, che negli ultimi anni ha toccato addirittura i più delicati ambiti della magistratura, degli enti territoriali praticamente nessuno escluso, delle aziende partecipate, degli appalti pubblici.
La diffusa illegalità, agevolata da un ambiente fatto di piccoli centri e di inevitabili "relazioni corte", si riverbera non solo sul decoro delle istituzioni pubbliche (ivi compresa, naturalmente, la Prefettura) ma anche sulla percezione della sicurezza, sulla correttezza dei rapporti sociali e sulla sanità delle relazioni economiche.
Ciò è possibile grazie alla sistematica ignoranza delle regole della trasparenza amministrativa da parte degli enti territoriali e che costituiscono il terreno di coltura privilegiato del peculato e della corruzione, su cui può e deve sin da oggi vigilare la Prefettura.
È opportuna, quindi, una più pungente attività di controllo della legalità nei rapporti tra politica ed economia, a tutti i livelli e con particolare riguardo al rispetto delle regole della trasparenza amministrativa e della correttezza delle procedure, troppo spesso ignorati nell'omertà collettiva.
Inoltre, nella provincia di Potenza c'è una gravissimo problema ecologico ambientale: la scarsità dei controlli (di recente aggravata anche dalla soppressione del Corpo Forestale dello Stato), ma soprattutto i numerosi, diffusi conflitti di interesse tra politici e imprenditori, nonché le collusioni tra mondo imprenditoriale e organismi pubblici di controllo, hanno condotto recenti indagini della Procura della Repubblica di Potenza a scoprire inquietanti casi in cui alcuni imprenditori senza scrupoli operavano nella più piena libertà, devastando il nostro territorio.
Una regione che consta per lo più di territorio non antropizzato deve assolutamente organizzare, pur con gli scarsi strumenti del 2017, un controllo adeguato del medesimo, per evitare che luoghi disabitati si trasformino in zone franche dell'inquinamento e del crimine organizzato. Ci auguriamo, quindi, che la Prefettura voglia organizzarsi anche su questo importantissimo settore, garantendo ai lucani un controllo dell'ecosistema più efficace di quello che abbiamo visto finora.
Lasci perdere, la dottoressa Cagliostro, le questioni del bullismo e dell'immigrazione, che in Basilicata non rappresentano né un problema né, tantomeno, un'urgenza.
Le auguriamo di essere indipendente dal groviglio di interessi lobbistici e dalle cointeressenze della nostra regione, e di poter verificare da sé, secondo la sua elevatissima professionalità, e il più possibile senza "intermediari", quale universo di interessi illeciti, mafiosi a tutti gli effetti, riempie ogni angolo della vita pubblica.
Le auguriamo le migliori prospettive e i migliori successi per il suo lavoro, avvertendola – da esperti conoscitori della nostra realtà locale – che, in un luogo come la Lucania, non è possibile operare con onore senza farsi dei nemici”.
bas04