Proseguono le iniziative del Carnevale nel Comune di Melfi. Domani (Giovedì 23 febbraio) alle ore 9,30 Sala degli Stemmi di Palazzo Vescovile, si terrà la sessione d’apertura del V° Convegno Internazionale di Studi “Il Carnevale e il Mediterraneo – Maschera e Alterità”, a cura del “Centro Internazionale di ricerca e studi su Carnevale, Maschera e Satira” – organizzato dal “Teatro Pubblico Pugliese” e dall’Università di Bari “Aldo Moro”- grazie al sostegno delle regioni Puglia e Basilicata e della Città di Melfi.
Iniziative congiunte si terranno anche a Putignano (Bari) e vedrà la partecipazione, tra gli altri, di antropologi come Luigi Lombardi Satriani (Università La Sapienza, Roma), Bernhard Zimmermann (Università di Freiburg – Accademia delle Scienze di Heidelberg), Vincenzo Spera (Università del Molise), Ferdinando Mirizzi (Università della Basilicata), Alberto Ramos Santana (Università di Cadice), Natale Spineto (Università di Torino), José Luis Alonso Ponga (Università di Valladolid), Ignazio E. Buttitta (Università di Palermo) e docenti di italianistica e di cultura greca come Piero Sisto (Università di Bari) e Piero Totaro (Università di Bari).
Domenica 26 e martedì 28 febbraio, dalle ore 17.00 sino alle 21.00, lungo le vie cittadine si svolgerà il “Gran Corteo” di carri, maschere e gruppi in costume. L’anima di questo Carnevale saranno le maschere ritrovate dello Scazzamauriddë, di Mariantonia e Pizzicantò, creatura nata dalla cultura popolare lucana della tradizione dello scaricavascio e della magia popolare studiata da Giambattista Bronzini ed Ernesto de Martino.
Intorno ai carri anche i suonatori di campanacci di San Mauro Forte, l’associazione Torri Umane di Irsina, il gruppo “Suoni” dal Pollino e Pino Salamone, “I Chiagn’ & Folk” insieme ai suonatori di Ruoti, i danzatori della tradizione lucana e i gruppi mascherati di Melfi, Rapolla, Barile e Rionero.
Il Comune di Melfi ringrazia lo straordinario laboratorio del Centro Aias di Melfi, la rete delle scuole di Melfi, il Liceo Artistico, la Pro Loco, l’Università Popolare, la Fidapa, il Cif, l’Archeooclub, i gruppi di richiedenti asilo e da tanti altri volontari che sono la vera matrice di questo modo "diverso" di fare carnevale.
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