Una manovra pesantissima e senza equità – è quanto dichiarato dalla Cia lucana nel corso dell’assemblea pubblica, che si è svolta nel Palazzo Municipale della Città di Melfi, alla presenza del Presidente Regionale della Cia, Donato Distefano, del Presidente provinciale, Leonardo Moscaritolo, del direttore regionale Luciano Sileo e del sindaco, Livio Valvano.
Tre le proposte lanciate dalla Cia lucana alla Città federiciana: l’attivazione di un Tavolo verde di consulta, l’ avvio di un mix di iniziative per la valorizzazione della castagna di Melfi per il
riconoscimento IGP e l’applicazione di aliquote basse per l’Imu”.
I dirigenti della Cia hanno espresso la propria soddisfazione per le rassicurazioni ricevute nel corso dell’incontro dal sindaco di Melfi Valvano al fine di dar vita alla ricerca di possibili soluzioni che la normativa in atto possa consentire con l’obiettivo di rendere il meno onerosa la tassazione per il settore agricolo che sta attraversando un periodo di reale difficoltà.
“L’agricoltura non si vuole sottrarre alle proprie responsabilità ed intende fare la sua parte in un momento in cui si chiedono i sacrifici a tutto il Paese. Il settore è pronto a dare il proprio contributo – si legge nella nota della Cia – ma non si possono accettare provvedimenti che rischiano di mettere fuori mercato migliaia di aziende. Gli effetti del cosiddetto decreto Salva Italia appaiono dirompenti. E’ indispensabile correggere misure penalizzanti che avrebbero un costo drammatico per le imprese agricole già oppresse da costi di produzione, oneri previdenziali e burocratici pesantissimi e prezzi dei prodotti agricoli ormai da molti anni al centro di manovre speculative”.
Sull’argomento “Imu sui beni strumentali” dell’azienda agricola la Cia ha aperto un confronto con l’Amministrazione Valvano affinchè siano adottate tutte quelle scelte amministrative capaci di ridurre l’impatto di tale imposta per le imprese agricole. La Cia mette a disposizione di tutte le aziende agricole un qualificato servizio di consulenza per la verifica dei requisiti di ruralità, per la variazione del classa mento catastale presso l’Agenzia del territorio e l’accatastamento di fabbricati ex rurali”.
Cs-bas