Mazzeo (Idv): “anche per il San Carlo la vacanza è finita”

“Come ho detto in altre occasioni: l’Ospedale è ormai una grande struttura amministrativa con annesso reparto di degenza e cure”. Mazzeo spiega in un articolo alla stampa la sua visione sullla situazione del nosocomio potentino

“Il Direttore generale, Giovanni De Costanzo – afferma Mazzeo – aveva chiuso la sua esperienza gestionale, tra luci ed ombre, portando il bilancio dell’Ospedale in attivo; situazione che a distanza non ha giovato alla buona “salute” dell’Ospedale. Le soluzioni dei problemi contabili, per quanto importanti, non collegata a procedure di riordino organizzativo ed assistenziale, non elevano il livello delle prestazioni, ma possono deprimerlo pericolosamente. E’ seguito un lungo, troppo lungo, tempo di incertezze; l’impressione più diffusa è stata quella di un ‘transatlantico senza guida’. Sono seguite – sostiene Mazzeo – gestioni da parte di personaggi ‘esterni’ alla Basilicata, collegati in vario modo alla politica nostrana. Nessun segnale della percezione delle difficoltà gravi dell’Ospedale. Sono stato – ricorda il consigliere – uno dei pochi, fuori dal coro, ad ipotizzare le conseguenze negative delle scelte fatte, con un danno per i cittadini e gli operatori. I risultati conseguiti hanno confermato, purtroppo, la mia ipotesi. In questo tempo di incertezze e passaggi di personaggi con grande accredito propagandistico e pubblicitario, la crisi del San Carlo si è aggravata. E’ percepita e subìta dagli utenti. E’ sofferta dagli operatori, demotivati, senza percezione alcuna che il loro lavoro sia appagato e riconosciuto. Certo, non per tutti sono disponibili riconoscimenti adeguati, ma è mancato anche il semplice riconoscimento delle complessità e delle difficoltà del lavoro svolto”.

“La burocratizzazione del sistema – sottolinea Mazzeo – la ‘contabilizzazione’ esagerata dei processi, hanno fatto il resto. Ormai imperversa, non soltanto la ‘medicina difensivistica’, ma soprattutto gli stessi comportamenti amministrativi sono ‘difensivistici’, innanzitutto la quadratura dei conti e la non assunzione di responsabilità dirette. Le esigenze assistenziali sono sottovalutate ed affrontate solo quando potrebbero coinvolgere, in vario modo, alcuni livelli di responsabilità. Spesso la stampa detta l’agenda delle iniziative, in una emergenza continua. Da qui l’ipertrofia della macchina amministrativa e l’amplificazione di alcune posizioni dirigenziali. Come ho detto in altre occasioni: l’Ospedale è ormai una grande struttura amministrativa con annesso reparto di degenza e cure. Si avverte l’assenza di una visione strategica che, da una parte, gestisca l’ordinario e, contemporaneamente, avvii nuovi modelli assistenziali, con la messa a punto di protocolli più funzionali rispetto a quelli praticati. Un nuovo progetto assistenziale e gestionale, magari con meno influenza partitica e più valutazioni tecnico – scientifiche, ispirata ad una ‘visone’ strategica della sanità".

"Ormai – a giudizio di Mazzeo – si deve parlare di crisi conclamata, la gente la subisce, la politica volutamente la sottovaluta, continuando a svolgere le vecchie pratiche lottizzanti che tanti guasti hanno generato. Occorre cambiare strada, mettendo al centro l’interesse generale dei cittadini, a partire dalla parte più debole, rappresentata dagli ammalati, valorizzando, al tempo stesso, le buone professionalità che operano all’interno del San Carlo. Ascoltare le polemiche di questi giorni – conclude Mazzeo – oltre che imbarazzante è umiliante per una classe dirigente che dovrebbe lavorare per il bene comune e che si era impegnata a perseguire processi di rinnovamento e ammodernamento, anche della pratica politica”.

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