Mattia: vie blu e forestazione, in attesa dell’agenzia unica

Il consigliere del Pdl: “risorse forestali, idriche, ambientali, parchi, bacini idrografici, manutenzione infrastrutture, centri storici, interconnessioni tra sistemi urbani e rurali, sono tutti temi che non possono essere riguardati in modo settoriale”

&ldquo;L&rsquo;avvio dell&rsquo;iter di attuazione del Progetto Vie Blu, con il Piano Forestale che &egrave; passato in Consiglio qualche giorno fa, se sono entrambi strumenti che danno ossigeno all&rsquo;occupazione non risolvono la questione centrale, che si ripropone da troppi anni: unificare le competenze e ripolarizzare gli addetti alla forestazione nel servizio idrogeologico, ambientale, paesaggistico, di protezione civile, culturale ed economico, attraverso la costituzione di un&#39;Agenzia da collocare nel Dipartimento Ambiente, specie per superare frammentazione di soggetti e di interventi&rdquo;. E&rsquo; il pensiero del consigliere regionale del Pdl Franco Mattia per il quale &ldquo;diradare i poteri ed infittire i boschi, occuparsi seriamente della sistemazione dei bacini idrici per evitare le ricorrenti alluvioni significa investire nella realt&agrave; territoriale con vantaggio per tutti, e al contempo investire in alberi e in boschi vuol dire anche coltivare la speranza, vuol dire anche essere solidali con le future generazioni&rdquo;.&nbsp;<br /><br />Secondo Mattia &ldquo;occorre incoraggiare e sostenere la funzione produttiva nella gestione forestale, esaltare la diversit&agrave; biologica o la bio diversit&agrave;, come si dice oggi, negli eco-sistemi forestali, che per le funzioni protettive si riflettano nella difesa del suolo e nella regimazione delle acque. Invece, le solite buone intenzioni di programmazione si frantumano negli obiettivi e &ndash; continua il consigliere del Pdl – si frantumano nell&#39;efficienza produttiva e protettiva nello sviluppo socio economico che ricalca ormai schemi decennali, privi di qualsiasi rilancio produttivo ed occupazionale. Quando si far&agrave; il bilancio degli investimenti avvenuti nel settore, negli ultimi decenni, considerato nel rapporto costi-benefici, specie dopo l&rsquo;affrettato passaggio di competenze alle sette Aree Programma e la delega alle Province per le Vie Blu, il bilancio non potr&agrave; che essere negativo, scaricando la sua infeconda capacit&agrave; programmatica ed organizzativa proprio nella tradizionale espressione assistenziale che &egrave; consistita e consiste nella precettazione del corpo sociale pi&ugrave; numeroso che &egrave; stato costituito in questi anni, per finanziare la disoccupazione.<br />Una situazione ormai stabilizzata che si rinnova da 30 anni con dispendio di notevoli risorse finanziarie e questo senza distinzione di aree territoriali, senza o al di l&agrave; di ogni programma predisposto per il raggiungimento di obiettivi predeterminati, laddove sarebbe stato pi&ugrave; utile finanziare con le risorse impiegate, forme di occupazione stabili ed aggiuntive nel contesto di una gestione forestale pi&ugrave; economica e pi&ugrave; ecologica&rdquo;.<br /><br />&ldquo;La verit&agrave; &ndash; dice Mattia &ndash; &egrave; che non si realizzano pi&ugrave; i rimboschimenti e le ricostituzioni boschive di un tempo. E&#39; scomparsa la realizzazione delle piccole ma efficaci opere di difesa del territorio. Si ignorano i tanti torrenti che hanno bisogno di interventi di manutenzione e di sistemazione, e lasciare le cose come sono equivale a scegliere semplicemente l&#39;alternativa dell&#39;attesa dei disastri, ricorrendo allo stato di calamit&agrave; per ottenere qualche fondo straordinario dallo Stato. Io dico che se vogliamo sconfiggere le alluvioni che si approntano da lontano, nel tempo e su tutto il territorio, occorre procedere senza indugio a varare una legge pi&ugrave; organica di difesa del suolo, di sviluppo ecologico e forestale che attivi i programmi pluriennali di investimento del settore che consento un ritorno alla tradizionale impostazione delle attivit&agrave; nelle sistemazioni dei bacini montani. A mio avviso, intelligenze giovanili, ancora disponibili e territori e ambiente costituiscono una nuova frontiera di sviluppo possibile, che va meglio analizzata ed offerta alla consapevolezza della politica e della collettivit&agrave; regionale e al mondo degli operatori, per utilizzare tutto il potenziale di sviluppo. Quindi, risorse forestali, risorse idriche, ambientali, montagna, parchi nazionali e regionali, bacini idrografici, manutenzione delle infrastrutture, centri storici, interconnessioni tra sistemi urbani e rurali, sono tutti temi che non possono essere riguardati in modo settoriale, con la giungla delle competenze frazionate che si ritrovano poi nei diversi dipartimenti, ma nelle loro connessioni profonde con i temi dello sviluppo e dell&#39;occupazione, che possono essere esaltati e valorizzati in un unico grande progetto, in un unico grande pensiero. Il rilancio di un grande progetto di salvaguardia e valorizzazione delle risorse territoriali ed ambientali, corrisponde pertanto agli obiettivi di recuperare altre risorse umane disponibili, oltre i quattromila addetti alla forestazione, da impegnare in un processo innovativo di progresso e di civilt&agrave; funzionale allo sviluppo della societ&agrave; di Basilicata&rdquo;.<br /><br /><br /><br />&nbsp;&nbsp;

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