Il consigliere del Pdl: “l’assessore Mastrosimone dovrebbe essere consapevole che più che asine servono progettualità e celerità di spesa nei fondi del Psr 2007-2013”
“Non credo proprio che la rivalutazione e l’incremento della produzione del latte di asina, come sostiene l’assessore all’Agricoltura Mastrosimone, possa rappresentare lo strumento su cui concentrare la massima attenzione ed il massimo impegno per aumentare il reddito dei nostri agricoltori. Anche se riuscissimo a passare da 897 asini allevati sinora in Basilicata a dieci volte di più e a risolvere tutte le questioni, per nulla semplici, che riguardano la commercializzazione e il conferimento del latte di asina per i diversi usi, non penso avremmo risolto granché”. A sostenerlo è il consigliere regionale Franco Mattia (Pdl) per il quale “è sicuramente meglio e utile dedicare diversamente il tempo di assessore e funzionari del dipartimento Agricoltura, oltre che finalizzare in maniera più efficace le risorse finanziarie comunitarie del Psr 2007-2013, nel tentativo di dare risposte ai nostri allevatori alle prese con non pochi e più seri problemi di aumenti dei costi in azienda e di crescenti difficoltà e crisi di mercato”.
“La forte contraddizione che vive l’agricoltura lucana, in linea con quella del Paese, come confermano i dati preliminari diffusi ieri dall’Istat sul Pil del primo trimestre 2012 – sottolinea – è che il comparto primario, in controtendenza, fa segnare per il secondo trimestre consecutivo un segno positivo nell’andamento congiunturale del Pil per effetto dell’aumento del 7 per cento nel valore delle esportazioni di prodotti agroalimentari, che è risultato addirittura superiore a quello delle auto. Dall’altra, però, come ricordano quotidianamente le organizzazioni professionali agricole Coldiretti, Cia e Confagricoltura, le nostre imprese sono in affanno non solo perché i costi produttivi crescono in maniera preoccupante ma per il ‘peso’ asfissiante degli adempimenti burocratici e con essi gli oneri contributivi, ai quali si aggiungerà l’IMU".
“Ci sono pertanto – aggiunge Mattia – motivazioni per credere con maggiore convinzione e decisione sull’agricoltura (l’andamento del Pil in Italia avvalora che, come sappiamo, l’agricoltura come l’industria alimentare sono attività anticicliche con una caratteristica di stabilità tendenziale molto forte) e per sostenere produttori e allevatori negli sforzi quotidiani per non chiudere l’impresa che secondo il Rapporto Unioncamere, presentato di recente in occasione della Giornata dell’Economia Lucania, è un rischio sempre alto al punto da toccare direttamente un’azienda agricola su tre. Pertanto, l’assessore Mastrosimone dovrebbe essere consapevole che – conclude Mattia – più che asine servono progettualità e celerità di spesa nei fondi del Psr 2007-2013. Ed in proposito proposte concrete di Coldiretti, Cia, Confagricoltura e Copagri non mancano”.