Mattia (Pdl): puntare su apprendistato

Per il consigliere del Pdl “spetta ora alla Regione e al Dipartimento Formazione-Lavoro adeguare le politiche di formazione ed incentivare lo strumento dell’apprendistato recependo le innovazioni contenute nel provvedimento del Governo”

“L’aspetto che più colpisce del rapporto di Confartigianato non è tanto la conferma della crescita della disoccupazione giovanile, con tre giovani su dieci in Basilicata in cerca di lavoro, quanto piuttosto il calo di iscrizione di alunni negli istituti professionali e la conseguente difficoltà delle piccole e medie imprese a reperire manodopera diplomata con specifiche specializzazioni tecniche”. E’ quanto sottolinea il vice presidente del Consiglio regionale, Franco Mattia (Pdl), sottolineando che “tra i paradossi tutti italiani sul fronte dell'istruzione e della formazione che prepara al lavoro, si segnala per il prossimo anno scolastico 2011-2012 un aumento del 3 per cento degli iscritti ai licei ed una diminuzione del 3,4 per cento degli iscritti agli istituti professionali”.

“Nel frattempo – prosegue Mattia – le imprese italiane, nonostante la crisi, denunciano la difficoltá a reperire il 17,2 per cento della manodopera necessaria. Se, dunque, come sostiene Confartigianato, una strada per facilitare l'ingresso dei giovani nel mercato del lavoro è quella dall'apprendistato, la novità più rilevante è l’approvazione il 28 luglio scorso da parte del Consiglio dei Ministri del testo che regolamenta il contratto di apprendistato, in quanto ritenuto il principale canale di ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Con tale provvedimento si è cercato di garantire una maggiore agibilità dello strumento, sia per i lavoratori che per le imprese che potranno valutare meglio l'operato dei propri futuri dipendenti, grazie anche ad una drastica semplificazione della materia che diviene omogenea sull'intero territorio nazionale. Tra le novità ci sarà l'estensione dell'apprendistato di alta formazione, utilizzabile ora anche ai fini del praticantato e per la selezione di giovani ricercatori da inserire in impresa. Di fondamentale importanza, inoltre, per contrastare la dispersione scolastica e avviare un riallineamento tra la domanda e l'offerta di lavoro è stato rilanciato l'apprendistato di primo livello che diviene ora utilizzabile non solo per i minorenni ma anche per gli under 25, con la possibilità di conseguire in ambiente di lavoro, sulla falsariga del modello duale tedesco, una qualifica triennale o un diploma professionale quadriennale rilasciati dalle Regioni”.

“Spetta adesso alla Regione e nello specifico al Dipartimento Formazione-Lavoro – sostiene Mattia – specie dopo la firma del Patto di sistema con sindacati e Confindustria finalizzato al lavoro e alla crescita produttiva adeguare le politiche di formazione ed incentivare lo strumento dell’apprendistato recependo le innovazioni contenute nel provvedimento del Governo. Non si può sottovalutare che a seguito della nuova regolamentazione, delle 162mila assunzioni totali programmate dalle imprese dell’industria e dei servizi entro il prossimo mese di settembre, ce ne saranno quasi 9mila che comporteranno proprio un contratto di apprendistato. Quest'ultimo, infatti, potrebbe rappresentare fino all’11,3 per cento delle assunzioni totali programmate per i giovani con meno di 30 anni. Un’opportunità da non farsi sfuggire se non vogliamo continuare a parlare genericamente di occupazione giovanile”.

 

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