Mattia: “Individuare strumenti per adeguare strategia Pdl”

L’esponente del Pdl in Consiglio regionale: “se il ‘cuore della Basilicata non batte a sinistra’, dobbiamo elevare la qualità delle nostre proposte per parlare al cuore e alla mente delle nostre comunità”

“La nuova situazione politica determinata dalla nascita del Governo Monti e l’alto senso di responsabilità che vede il Pdl in una posizione di non sfiducia nei confronti del Governo tecnico hanno riflessi diretti anche sull’attività politico-istituzionale in Basilicata e richiedono una riflessione e un dibattito intrecciati a quelli che ci attendono nella stagione congressuale per individuare strumenti e modalità di adeguamento della nostra strategia politica”. E’ quanto sostiene il consigliere regionale del Pdl Franco Mattia.
“Ma – aggiunge – saremmo ingenui se non sapessimo che c’è chi vorrebbe trasformare questa fase del tutto eccezionale nell'occasione per chiudere fra parentesi ciò che è accaduto dal '94 nella politica italiana e tornare indietro. La possibilità di respingere questo tentativo dipende essenzialmente dalla tenuta del PdL: se il PdL tiene, tiene l’architrave del bipolarismo. Ma per vincere questa partita contro i tentativi di restaurazione antistorica dobbiamo fare un passo in più: cementare una sintesi ideale che unisca credenti e non credenti, laici e cattolici, sulla base dei principi non negoziabili, recuperando lo spirito iniziale del PdL e l’unità dei suoi gruppi dirigenti nazionali e locali intorno ad una strategia di partito di moderati e riformisti. La prima condizione è quella di far contare, insieme alle tessere, le idee di ciascuno per radicare di più il partito sul territorio e nella società, rafforzando l’intesa e la sinergia tra generazioni di dirigenti”.
“Sappiamo bene che ci troviamo a un bivio. Da questa esperienza – continua Mattia – il giovane bipolarismo italiano potrà uscire decomposto, oppure la democrazia maggioritaria potrà risultare rinsaldata. Molto dipenderà dal ruolo che le principali forze politiche decideranno di interpretare; dalla loro capacità di assumersi insieme la responsabilità di scelte dure ma ineluttabili in campo economico, di portare a termine quelle riforme delle istituzioni e dei regolamenti che riescano ad aggiornare e a rafforzare il nostro bipolarismo”.

"A livello regionale la nuova fase di Governo del Paese, nel quale non siamo più presenti – afferma il consigliere del Pdl – ci impone di ripensare il nostro ruolo di opposizione alla Giunta di centrosinistra senza perdere di vista i problemi e gli interessi delle nostre comunità. In questo quadro è indispensabile riprendere il percorso del Memorandum d’Intesa sul petrolio al quale sono legate numerose prospettive di sviluppo socio-economico oltre che aspettative di nuova occupazione e rilanciare l’attuazione del Piano Sud che ha visto il Governo Berlusconi, allo scadere, sottoscrivere con l’allora Ministro Fitto un’ importante intesa con i Governatori delle Regioni del Sud. Sono questi i terreni privilegiati per testimoniare da parte del Pdl lucano il senso di responsabilità e la qualità della proposta programmatica. La classe dirigente lucana del Pdl, al pari di quella nazionale, deve porre alla base di una nuova stagione di rinascita del Paese e della Basilicata la funzione guida dei processi di sviluppo che toccano la vita quotidiana della gente, cui si sono ricorrentemente contrapposti nella storia unitaria gli interessi più ristretti di settori della finanza o di altra natura che puntano a dettare regole di governo. Solo quando si afferma questo primato il senso della nazione coincide con il senso dello Stato, ovvero i valori della tradizione (la persona, la famiglia, la comunità) sono compiutamente assunti a riferimento delle politiche pubbliche”.

A fronte di ciò, la cultura riformista – continua ancora Mattia – è la più sensibile a quei profili di gradualità e di attenta ponderazione fra gli interessi in gioco, decisivi per rendere concretamente praticabile la strategia di modernizzazione del Paese, perché è capace di inserire le misure di riforma, a volte anche se di forte impatto, all’interno di una politica che miri non solo, o non tanto, a favorirne l’accettazione sociale, ma soprattutto per conseguire tutti i possibili benefici in termini di efficienza e di equità.
Per questa ragione aver individuato l’assemblea programmatica all’indomani della stagione congressuale come ‘scadenza naturale’ – conclude l’esponente del Pdl – è sicuramente il migliore metodo per affrontare i temi dello sviluppo della nostra regione perché, se come sosteniamo nel documento di riflessioni e dibattito pre-congressuale il ‘cuore della Basilicata non batte a sinistra’, dobbiamo elevare la qualità delle nostre proposte per parlare al cuore e alla mente delle nostre comunità”.

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