Matera: il M5s su decreto Sblocca Italia

"Con il Decreto Sblocca Italia, ovvero #sbloccaTrivelle, di fatto è stato concesso  – dichiarano in una nota gli attivisti del Movimento Cinque Stelle di Matera – il via libera alle estrazioni petrolifere sull’intera terra lucana, comprese le coste marine. L'estrazione dell’ambito oro nero spacciato da sempre come risorsa, dati alla mano, non ha mai portato alcun beneficio ai lucani, trasformando la regione Basilicata in un territorio deturpato con la più alta concentrazione di malattie tumorali d'Italia".
Gli attivisti del Movimento Cinque Stelle di Matera fanno sapere di avere già da tempo depositato presso il comune di Matera una mozione indirizzata al sindaco Salvatore Adduce, al presidente del consiglio comunale e a tutti i membri della giunta, attraverso la quale si richiede di impegnare il governatore Marcello Pittella, a impugnare davanti alla Corte Costituzionale il Decreto Legge Sblocca Italia – #sbloccaTrivelle, "palesemente incostituzionale in quanto scavalca gli enti locali e toglie alle Regioni di fatto il ruolo di controllo e difesa dei propri territori".
“Un tempo la Basilicata era una regione incontaminata, con paesaggi mozzafiato e bellezze naturali e culturali che potevano, solo col turismo, offrire opportunità reali di sviluppo per i residenti. Quelle risorse sarebbero dovute diventare i nostri giacimenti. Da oltre vent’anni, in terra lucana i politici che ci hanno governato, hanno invece permesso di tutto. Approfittando della bassa densità di popolazione, la Basilicata è diventata meta di discariche e scorie nucleari. Quando però è comparso anche il petrolio, gli interessi sono diventati molti importanti, tanto da scavalcare lo stesso governo regionale.
Con questo decreto, che presto sarà convertito in legge, avremo una Basilicata in cui le multinazionali del petrolio la faranno da padrone e potranno trivellare la Regione senza alcun freno, godendo di procedure accelerate e semplificate perché gestite direttamente e centralmente dal Ministero.
Rimane il rammarico per una città Capitale Culturale Europea, come è stata designata Matera, di sentirsi una bellezza imbavagliata e ora più che mai accerchiata da più che probabili pozzi petroliferi.
Un’amministrazione comunale che non si oppone in modo netto e chiaro a questo Decreto incostituzionale, diventa inequivocabilmente complice del Governo nel consegnare la Regione ai petrolieri, abbandonando definitivamente le sorti del nostro territorio”.

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