Masterplan, Benedetto: individuare le scelte prioritarie

Per il consigliere regionale di Cd: “Occorre adoperarsi perché il Masterplan non sia il libro dei sogni”

&ldquo;E&rsquo; necessario precisare gli interventi pi&ugrave; importanti e definiti strategici per evitare che il Masterplan si risolva nel &lsquo;libro dei sogni&rsquo; tenuto conto che la Basilicata occupa il 184esimo posto nella classifica della dotazione infrastrutturale delle 270 regioni d&rsquo;Europa e il penultimo posto per indice di accessibilit&agrave; regionale su scala nazionale (38,7 punti rispetto ai 70,6 del Piemonte) e che ci sono 37 grandi opere incompiute&rdquo;. Lo ha sostenuto il capogruppo di Centro democratico in Consiglio regionale, Nicola Benedetto, nell&rsquo;intervento in Aula sul documento di Masterplan illustrato dal presidente Pittella nella seduta del 20 ottobre.<br /><br />Nel richiamare i dati della Svimez su povert&agrave; e benessere sociale, il 25,5 per cento delle famiglie povere sul totale, il 61,7 per cento dei lucani percepiscono al massimo il 40 per cento del reddito medio regionale, Benedetto ha posto un interrogativo: &ldquo;Come abbiamo fatto a ridurre il nostro territorio in queste condizioni? Un esempio su tutti: vent&rsquo;anni fa era possibile, viaggiando in treno in vagone letto, raggiungere comodamente da Metaponto la citt&agrave; di Roma. Oggi &ndash; continua il consigliere – non &egrave; pi&ugrave; possibile mentre si allunga il gap con il centro-nord come dimostra il collegamento ferroviario veloce Roma – Milano in meno di tre ore. Il termine masterplan richiama alla mente un vecchio e sempre attuale detto: chi fa, chi mette da parte e chi distrugge. Prima della &lsquo;distruzione&rsquo; abbiamo registrato due fasi di attivit&agrave; politico-amministrativa caratterizzate da due generazioni di classi dirigenti. Gli anni 60-70 sono stati gli anni delle grandi opere pubbliche ed infrastrutturali, la Basentana, la Sinnica, le dighe. Negli anni 80-90 la classe dirigente ha mantenuto quegli standard di servizi, preoccupandosi di salvaguardare quel minimo che ancora oggi garantisce le attivit&agrave; delle nostre popolazioni. La situazione attuale &egrave;, invece, quella fotografata da Svimez. E adesso cosa fare?&rdquo;.<br /><br />Per Benedetto &ldquo;la maggioranza deve ripiegarsi nell&rsquo;individuare priorit&agrave; di scelte, dando risposte alle questioni pi&ugrave; urgenti a partire dal petrolio che continua a non dare i benefici specie di occupazione che tutte le nostre comunit&agrave; e non solo della Val d&rsquo;Agri e Sauro si aspettano come dimostrano le minacce di licenziamento e i posti precari&rdquo;.<br /><br />Il capogruppo Cd, tra le priorit&agrave;, ha ricordato &ldquo;quella di far volare la Basilicata attraverso l&rsquo;istituzione di un fondo finanziario per attivare almeno due voli giornalieri da Pisticci per Roma e Milano (e ritorno) consentendo di volare a circa 25mila lucani rispetto agli 8mila complessivi che hanno volato nel 2014 da Pontecagnano-Salerno. Rispetto ai 3,8 milioni spesi per la partecipazione all&rsquo;Expo di cui ancora non registriamo vantaggi &ndash; ha aggiunto &ndash; &egrave; una cifra estremamente ridotta&rdquo;.<br /><br />Nel riferire che &quot;indiscrezioni sul piano di sito unico delle scorie radioattive, che &egrave; ancora secretato, indicano la Basilicata come localizzazione&quot; Benedetto ha, poi, affermato che &ldquo;dobbiamo prepararci a fronteggiare questa sciagura e a concentrare ogni sforzo perch&eacute; al termine di questa legislatura possiamo lasciare qualcosa del nostro operato&rdquo;.&nbsp;&nbsp;&nbsp;<br />

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