MARIANI SU DIGA DI MURO LUCANO

“Dopo anni di vere lotte burocratiche finalmente il 19 luglio scade il temine di presentazione dei progetti di messa in sicurezza della diga di Muro Lucano. Una storia che affonda le radici agli inizi del secolo scorso quando a Muro Lucano fu costruito il primo bacino idroelettrico nel sud Italia. La diga nasce da uno straordinario progetto di politica energetica, pensato da Francesco Saverio Nitti, che portò alla costituzione nel 1914 della Società Lucana per le imprese idroelettriche, azienda che nel 1917 fece il completamento dell’opera. Ora un sogno, un’utopia che ha avuto fin troppi ostacoli può diventare realtà”. Lo afferma Gerardo Mariani sindaco di Muro Lucano.
“Troppi hanno ostacolato questo progetto che sta arrivando a conclusione e spero sia pronto  per il centenario della sua costruzione. Riassumere l’intera vicenda sarebbe troppo lunga tra ricorsi al Tar al Consiglio di Stato, carteggi con ministeri, autorità di bacino del Sele fino al accordo di programma con il ministero delle Infrastrutture ed il Comune di Muro Lucano siglato nel novembre 2015 – continua Mariani – Il punto importante è che il 19 di questo mese scade il bando per la messa in sicurezza della diga. Il resto è passato ora bisogna pensare al futuro”. Per il primo cittadino di Muro Lucano l’invaso di San Pietro sarà una occasione di sviluppo per l’intera aerea del Marmo Melandro Platano e non solo per la comunità murese.
“Per prima cosa rimarco che la diga è un esempio straordinario di archeologia industriale che costituisce un unicum non solo nel meridione ma nell’intero continente vista anche la straordinaria bellezza del luogo dove è ubicata, oltre alle caratteristiche tecniche – conclude Mariani – ma si va oltre con un progetto che prevede sviluppo dal turismo ad impianti di acquacultura, alla disponibilità idrica per le aziende agricole ed infine alla riattivazione della centrale idroelettrica che oltre a poter portare benefici diretti ai cittadini muresi con possibilità di enorme risparmio sul consumo energetico alla intera area di Muro Lucano, Bella, Baragiano e Balvano e della limitrofa regione Campania. Occupazione, produzione elettrica, agricoltura e possibilità anche di sviluppo del turismo compreso quello “energetico” che ha visto negli anni passati la presenza in Basilicata di scolaresche dal Nord al Sud, Sicilia compresa. E’ la dimostrazione che quando un progetto politico esiste lo si può realizzare nonostante le difficoltà poste di chi forse non credo nel futuro o si accontenta di piccole azioni di “cabotaggio”. Il sottoscritto e l’amministrazione da me guidata ci ha creduto. Ora finite le troppe trafile  burocratiche è arrivato il momento della buona azione amministrativa. Prima la messa in sicurezza e poi lo sviluppo economico e sociale”.
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