Dichiarazione Intervento del
sindaco di Muro Lucano
Gerardo Mariani
“Ho partecipato con molto interesse alla presentazione del libro di inchiesta VelEni del giornalista Fabio Amendolara organizzata dalla associazione UnMurocontroilpetrolio, alla quale va il mio plauso per la serata decisamente interessante e piena di contenuti” lo dichiara il sindaco di Muro Lucano Gerardo Mariani. “Una serata nella quale oltre a parlare del pregevole libro di Amendolara sulla scomparsa misteriosa del giornalista Mauro De Mauro che si interseca con il caso Mattei, con il libro Petrolio di Pasolini e le vicende dell’Eni – conclude Mariani- si è aperto anche un dibattito pieni di riflessioni sull’attuale situazione della Basilicata, terra di estrazioni petrolifere da parte di Eni e di multinazionali straniere. Ho ancora una volta registrato il grande interesse dell’argomento e anche le grandi preoccupazioni dei cittadini riguardo il futuro della nostra terra e della salvaguardia dell’ambiente. Nel mio intervento ho ribadito che non sono un ultras dello stop alle estrazioni e non sono neanche un ultras delle estrazioni. Reputo che il primo obiettivo sia la salvaguardia della salute delle persone e la tutela ambientale, poi se abbinata ad uno sviluppo sostenibile ben venga. In passato ho lottato contro l’eolico selvaggio e mi sono opposto a tentativi di estrazioni petrolifere nel territorio murese. Ho ribadito che alle attuali condizioni mi opporrò sempre a nuove estrazioni e non per partito preso o questione ideologica. Le multinazionali non danno garanzie di nessun tipo e quelle che provano a dare sono parole al vento, come i fumi che escono dal centro Oli di Viggiano. Nessuna Garanzia neanche sulle quantità realmente estratte o sui reali livelli di inquinamento. Del resto i controllati sono i controllori. Per quello che mi riguarda come primo cittadino di Muro Lucano ho ribadito e ribadisco che il nostro “oro” non è nero ma bianco e verde ossia le acque ed il patrimonio boschivo che non permetteremo a nessuno di inquinare o distruggere in nome di un falso progresso economico. Sul resto si può discutere”