Marascione, Mattia: non si affidi appalto a commissario Cdb

Il consigliere del Pdl rilancia inoltre la proposta di istituire un “Osservatorio regionale sull’acqua” con sede nell’Alto Bradano

“Se qualcuno pensa di poter affidare il mega appalto di lavori, per un importo di 69 milioni di euro, dell’ ‘Attrezzamento Settore G Marascione’ di competenza del Consorzio di Bonifica Vulture-AltoBradano, al commissario del Consorzio che verrà, si sbaglia di grosso”. E’ quanto sostiene il consigliere regionale del Pdl Franco Mattia che ieri in Consiglio intervenendo nel dibattito sui Consorzi di Bonifica ha voluto accendere i riflettori sulla “questione” sottolineando che “nel Consorzio del Vulture si sono avviate procedure di appalto di imponenti lavori legati al distretto G, che non vedo come ci possa essere un Commissario che possa portare a compimento”.

Nel sottolineare “l’esigenza che, sbloccando una situazione che si trascina da troppo tempo a causa delle gravi inadempienze della Giunta, si mantenga fede, questa volta, all’impegno di concordare ogni utile azione da mettere in campo per dare attuazione al programma di sviluppo irriguo e contemporaneamente dando impulso all’altro progetto ricadente nel ‘Distretto G Marascione Tronco di Acerenza’ affidato alla competenza dell’Ente Irrigazione e per il quale vi è una disponibilità finanziaria di 104 milioni di euro” Mattia sottolinea che “i ritardi della Regione nelle procedure attivate o da attivare non sono più tollerabili”.

Il consigliere del Pdl, inoltre, rilancia “la proposta di istituire un ‘Osservatorio regionale sull’acqua’ con sede nell’Alto Bradano al quale affidare compiti di ricerca sulla quantità e la qualità dell’acqua nel territorio regionale e di studio degli aspetti tecnici, economici e sociali del ‘mercato’ dell’acqua; di definizione degli strumenti e delle azioni al fine di ridurre gli sprechi ed impedire l’inquinamento dei corsi d’acqua; di monitoraggio dell’attuazione del programma di lavori degli schemi idrici Basento-Bradano, (oltre che del ‘Distretto G’- Marascione) finalizzati al miglioramento dell’irrigazione dell’Alto Bradano e degli altri comprensori irrigui della regione; di coordinamento delle attività degli enti e degli organismi che hanno competenze specifiche per il programma delle opere idriche ed irrigue. Uno strumento per accelerare il processo di riforma del sistema di gestione delle risorse idriche lucane”.

“Sulla cosiddetta nuova governance dell’acqua è tempo di passare dalla politica degli annunci – continua Mattia – a quella dei fatti. Dopo il dibattito di ieri in Consiglio, va ricordato l’annuncio del presidente della Giunta De Filippo di insediamento di un Comitato per la stesura di un disegno di legge che avrebbe dovuto definire, nel giro di sei mesi, e siamo quindi già a scadenza dell’impegno, un nuovo sistema idrico regionale. Se si vuole guadagnare il tempo perduto è necessario avviare un lavoro di concertazione che coinvolga i Dipartimenti regionali competenti, Autorità di Bacino, Aato, Acquedotto Lucano, Acqua Spa e Consorzi di Bonifica, avviando un confronto sereno, soprattutto scevro da atteggiamenti di inutili e dannosi pregiudizi, con l’Eipli che, dopo mezzo secolo di attività al servizio principalmente del mondo agricolo di tre regioni del Sud, non ha più nulla da dimostrare per efficienza, esperienza, servizi tecnologici, a differenza, invece, di enti ed organismi lucani creati più di recente”.

Nel ribadire la richiesta di “procedere al rinnovo degli organismi di gestione dei tre CdB per consegnarne direttamente il controllo, come chiedono Cia, Coldiretti e Confagricoltura, ai soggetti sociali che sono gli utenti principali, vale a dire gli agricoltori”, Mattia afferma che “è lontano il ricordo di quando i Consorzi, in particolare quello Bradano-Metaponto, operavano in sinergia con altri enti, per affrontare efficacemente il dissesto idrogeologico, la gestione delle risorse idriche, la bonifica e la tutela di un ampio territorio fragile ed esposto a rischi. Da tempo i problemi finanziari e gestionali si sono aggravati in un quadro a tinte chiaro-scure rese ancora più scure con i frequenti atti dell’Enel che interrompe la fornitura di energia elettrica fino a quando la Regione non interviene a pagare le bollette arretrate consentendo il ripristino dell’energia elettrica”.

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