Manieri (Idv) sulla posizione del consigliere Benedetto

“Ho apprezzato l’intervento di Benedetto che ci offre anche la possibilità di fare alcune puntualizzazioni. Come qualcuno ha detto, un partito, un’alleanza non tolgono alla persona l’autonomia di giudizio. Se poi emergono differenze, come spesso avviene, bisogna lavorare per trovare convergenze.
Dunque, non bisogna fare confusione tra lealtà e fedeltà con l’unanimismo, a tutti i costi. Come si sa la libertà e la democrazia sono fattori che agevolano le composizioni, i compromessi. Partendo da queste considerazioni, a mio parere, si comprende come nella “vicenda” Benedetto siano state fatte interpretazioni forzate, ma anche del tutto fuori luogo”. Lo sostiene in un comunicato il segretario provinciale di Potenza dell’Italia dei Valori Sergio Manieri.
“La storia – prosegue – è semplice: Nicola Benedetto, Consigliere Regionale, cittadino di questa regione, ha legittimamente esercitato la prerogativa del rilievo critico rispetto ad una certa impostazione programmatica.
Il capogruppo dell’IDV, dopo l’affollata conferenza stampa del Presidente De Filippo, ha voluto richiamare l’attenzione su alcune problematiche sollecitandone la soluzione. Tali problematiche, con relative ipotesi di soluzioni, erano state già poste dallo stesso in un’apposita riunione di maggioranza, ma tuttavia sottovalutate o del tutto ignorate.
Forse, non si è reso conto che così facendo è uscito fuori dal coro alterando quell’atmosfera di grande plauso che la conferenza stessa aveva creato. Infatti, si era parlato di macroeconomia, di alta programmazione, di accordi di portata storica. Insomma, erano state date indicazioni circa la strada (o autostrada) da seguire per portare la Basilicata ad una crescita economica e sociale elevata. Benedetto, invece, nella sua concretezza è sceso di livello parlando di microeconomia, di problemi zonali, della crisi di una realtà ben conosciuta, suggerendo anche possibili soluzioni. Con questo atto è sembrato a molti la rottura dell’incantesimo della bella favola.
Purtroppo non sono mancati i colpi del fuoco amico! Improvvisamente, una fioritura di zelanti pedagoghi che hanno dispensato ammonimenti ispirati al “politically correct”. Già, perché nell’occasione si sono ricordati del “neofita” della politica da educare. Qualcuno spingendosi ad ipotizzare la fuoriuscita di Benedetto dall’IDV. A costoro vorrei ricordare che lo strumento della sfiducia lo si può prendere in considerazione sempre e comunque, ma va esercitato a tutti i livelli e non a seconda delle convenienze di alcuni.
In realtà, si è persa ancora una volta l’occasione di ricomporre le divergenze del nostro proteiforme partito al di fuori dei riflettori mediatici, in una serena e discreta discussione interna. Così come abitualmente succede in altri partiti, laddove spesso le tensioni interne sono altrettanto forti, seppure interpretate e propalate in maniera differente.
Bisogna prendere atto che fino ad oggi le reazioni di contrasto sono state contenute e di segno opposto se i “dissidenti” indossavano la casacca del PD. Chi segue le cronache politiche sa che i rilievi critici di Santochirico, a differenza di quelli di Benedetto, non toccano la buona armonia della maggioranza, non mettono in pericolo la Giunta, il posto dell’assessore del PD resta comunque e sempre stabile.
A Viti vorrei ricordare che la mediocrità di questi tempi affonda radici in un passato prossimo. Nella selezione di questa classe dirigente c’è stata poca attenzione per cui i “difetti” sono diversi, a partire dalla insufficiente preparazione letteraria. Anche gli alleati dei partiti minori non hanno la docilità di quelli dei tempi passati, ma chiedono pari dignità”.

BAS 05

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