“La nota del capogruppo Idv, Nicola Benedetto, porta un elemento indispensabile di chiarezza sulle cause reali che determinano l’attuale situazione alla regione Basilicata. Situazione sulla cui definizione c’è ancora qualche incertezza. Il dilemma è verifica o crisi. La situazione pratica è quella di una paralisi istituzionale, con tutte le conseguenze possibili. Conseguenze che ricadono sui cittadini lucani, specie in un momento di particolare difficoltà sociale ed economica. Purtroppo, in giro registriamo ancora atteggiamenti di sufficienza e di arroganza, con la pretesa di imporre una visione distorta di fatti sin tropo evidenti”. E’ quanto ha dichiarato il segretario provinciale potentino dell’Idv, Sergio Manieri.
“L’istituzione Regione, per chi lo ha dimenticato, impone, senza eccezione di sorta, il rispetto delle regole. Rigore, trasparenza e senso di responsabilità dovrebbero essere le prerogative abituali del pubblico amministratore che sente anche il dovere di dare piena e corretta informazione ai cittadini. La stampa è diventata la sede privilegiata di confronto e delle possibili interpretazioni. In questi momenti, purtroppo, mi sembra – ha aggiunto Manieri – che la politica si sia quasi dimenticata delle difficoltà che condizionano la vita dei cittadini. Disoccupazione, precarietà, sanità, ambiente, dimostrano dimensioni sempre più preoccupanti. Rispetto a questo c’è tutto un esercizio di tatticismi e furbizie che sono gli aspetti più negativi del vecchio politicismo.
La necessità di sostituire un assessore, mai dimesso, era stata frettolosamente etichettata come una banale verifica, di facile soluzione in “mani esperte”. Tante dichiarazioni, polemiche diffuse, accuse reciproche, addirittura la comparsa della lettera di un Anonimo di cui si sta cercando il DNA, hanno reso ancora più confuso il quadro. Per le implicazioni, note, meno note o nascoste, il tutto è diventato una commedia al limite del giallo di impossibile lettura per i non addetti ai lavori.
Nel frattempo, abbiamo assistito anche a dissertazioni filosofiche, addirittura psicoanalitiche, ed a dimostrazione di buone letture di gioventù, mentre i problemi e le loro soluzioni aspettano tempi migliori.
Benedetto, invece, con la chiarezza e la semplicità che lo contraddistinguono è andato al cuore del problema. La causa di questa crisi è sostanzialmente dovuta alle lotte interne al PD, con la rottura di vecchi equilibri e nuovi gruppi in cerca di assestamento per continuare a mantenere il potere, soprattutto – ha sostenuto ancora l’esponente dell’Idv – a scapito dei partiti minori: l’esercizio dell’ormai riconosciuta strategia dell’egemonia. Diciamoci la verità, questa è la stessa causa che in più di qualche occasione ha bloccato le decisioni su problemi importanti.
Pertanto, diventa ridicolo il pretesto che le discussioni interne all’Idv creano tutta una serie di difficoltà. Partire dalla verità dei fatti significa voler trovare davvero la strada della soluzione. I singoli partiti, il Centrosinistra nel suo insieme, devono trovare le giuste motivazioni per riprendere il cammino, per esercitare una guida valida ed efficace nella nostra regione. Ascoltare con attenzione i cittadini, saper interpretare i loro bisogni, lavorare per trovare le soluzioni percorribili. Ecco perchè bisogna ripiegarsi a riparlare di obiettivi concreti, di procedure più rapide, di tempi più ragionevoli. Sarebbe utile per questo accogliere la proposta del capogruppo Idv, Nicola Benedetto. Una cabina di regia che dovrebbe accompagnare, in collaborazione con la Giunta, il cammino dei progetti superando quelle difficoltà che creano i noti rallentamenti. Inoltre, la proposta di Benedetto, per quanto ci riguarda, ci aiuterebbe a superare – ha concluso Manieri – lo sforzo immane di dover trovare, a tutti i costi, anche dalle nostre parti, persone che abbiano le stesse qualità, di non poco conto, del nostro presidente On. Di Pietro, il quale non è mai troppo accondiscendente con gli alleati e ci insegna, con il suo quotidiano esempio, che bisogna rinnovare fiducia e rispetto sulla prova dei fatti e non in base ad accordi preordinati”.
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