Per Napoli e Castelluccio “la Basilicata si è avviata verso un precipizio. Il presidente Pittella deve prendere atto del fallimento politico del suo governo”
“Il Bilancio regionale non è veritiero, non è autentico e non è attendibile”. Così il capogruppo “Pdl- Forza Italia”, Michele Napoli e il consigliere Paolo Castelluccio all’incontro con i giornalisti sulla questione della mancata parifica del rendiconto generale della Regione Basilicata relativo all’esercizio 2015 e delle connesse gravi lacune ed inefficienze gestionali prospettate dalla Sezione regionale di Controllo della Corte dei Conti per la Basilicata.<br /><br />Nel riportare il giudizio della Corte dei Conti sulla “non veridicità dei saldi relativi ai prospetti di certificazione del pareggio di bilancio”, Napoli ha affermato che “la Basilicata si è avviata verso un precipizio. Il presidente Pittella – ha detto – deve prendere atto del fallimento politico del suo governo”.<br /><br />“Ho rappresentato al governatore – ha proseguito il capogruppo di Pdl-Fi – le nostre preoccupazioni su questa difficilissima situazione chiedendogli di affrontare il tema con la dovuta serietà e tempestività. Occorre evitare falsi populismi e affrontare il problema con le opportune soluzioni”. “La mancata parifica del rendiconto regionale – ha detto – deve essere l’occasione per una netta inversione di tendenza che consenta di alleggerire i costi del sistema pubblico regionale e recuperare risorse da destinare al sostegno delle tante dinamiche positive che il tessuto produttivo lucano manifesta. Bisogna mettere in campo vere politiche di spending review e operare secondo precise priorità per recuperare quegli 80 milioni di euro che mancano all’appello”.<br /><br />Il capogruppo di Pdl-Fi ha, quindi, fatto riferimento a una serie di problemi emersi nel giudizio della Corte dei Conti. In primis quello dei rapporti tra la Regione e gli altri enti locali della Basilicata, compresa l’Unibas, dove i magistrati contabili hanno riscontrato le anomalie più gravi. “L’ammontare complessivo dei crediti vantati da questo aggregato di enti nei confronti della Regione – ha sottolineato – è enormemente diverso e maggiore rispetto a quanto la Regione dichiara nel bilancio con una differenza che ammonta a circa 450 milioni di euro. E’ evidente che una cifra tanto consistente rischia di mettere in crisi l’intero sistema pubblico regionale, perché Comuni, Province e università contano su crediti in realtà inesistenti oppure – spiega Napoli – la Regione ha sottostimato i residui passivi e quindi ha più debiti di quanti ne dichiara in bilancio. Delle due l’una: o è la Regione che sottostima i residui passivi o sono gli enti locali (Comuni e Province) che sopravvalutano i propri residui attivi”.<br /><br />Napoli e Castelluccio si sono poi soffermati, tra l'altro, sulla questione dei “derivati” (“Dal 2008 ad oggi abbiamo perso circa 38 milioni di euro e il problema non è stata ancora risolto nonostante tre mozioni e due interrogazioni”), sulle società partecipate (“Dovrebbero cambiare mission o andrebbero cancellate. La ‘spending review’ sull’Alsia si è risolta in un sic et simpliciter passaggio del personale di quell’ente nel ruolo unico regionale, senza alcuna razionalizzazione dei costi. Insomma una spending in salsa lucana, con cui si cancellano solo formalmente enti dei quali restano totalmente in piedi i costi di gestione”), sul costo del personale regionale (“Si è passati da 909 unità del 2014 a 1072 unità del 2015 con un aumento della spesa da 47 a 48 milioni di euro. La Basilicata ha 539 unità di personale di categoria D, la Lombardia ne ha 275”).<br /><br /><br />