Manca il numero legale, Perrino: una pessima fine del 2015

Il capogruppo del M5s dopo la mancata votazione della mozione sull’impugnativa del decreto Mise: “Gran parte dei consiglieri di maggioranza e opposizione erano già scappati via ad organizzare il cenone di capodanno”

&ldquo;Si conclude nel peggiore dei modi il 2015 del Consiglio regionale lucano: per l&rsquo;ennesima volta salta il numero legale e per l&rsquo;ennesima volta cade quando si doveva discutere su una mozione del M5s. Il Consiglio di ieri era stato ostaggio delle trattative della maggioranza su provvedimenti come l&rsquo; Egrib (ennesimo carrozzone regionale e potenziale ricettacolo per le tanto amate clientele) e sulla proroga fino al 31 dicembre 2016 di circa 180 contratti di collaborazione stipulati dalla Regione per attivit&agrave; di assistenza tecnica e servizi di consulenza. Tuttavia, quando abbiamo chiesto di anticipare la discussione della mozione che impegnava la Giunta ad impugnare la circolare del 5 novembre 2015 della direzione generale per le Risorse Minerarie e Energetiche del Mise, gran parte dei consiglieri di maggioranza e opposizione erano gi&agrave; scappati via ad organizzare il cenone di capodanno. Evidentemente per loro sono pi&ugrave; importanti il cotechino e lo zampone rispetto alla salvaguardia dell&rsquo;ambiente e del territorio lucano. E della salute dei lucani&rdquo;. E&rsquo; quanto afferma il capogruppo del Movimento cinque stelle Giovanni Perrino.<br /><br />&ldquo;Ricordiamo agli assenti (tra i quali figurano alcuni presunti No-Triv) che la mozione – aggiunge Perrino – rappresentava un atto concreto nella battaglia contro lo Sblocca Italia: la circolare da impugnare prevede che, la sezione Unmig territorialmente competente si riserva, in via esclusiva, l&rsquo;autorizzazione per la reiniezione ove questa sia destinata ad un aumento delle risorse minerarie e all&rsquo;ottimizzazione degli impianti di produzione. Si estromette completamente qualsiasi partecipazione della Regione all&rsquo;esercizio delle competenze relative ai procedimenti autorizzatori, eludendo quanto previsto dall&rsquo;art 104 del Codice dell&rsquo;Ambiente. Le autorizzazioni potrebbero attivare i pozzi reiniettori di Grumento Nova (Monte Alpi 9Or), di Viggiano (Enoc 1) e Costa Molina 2. A loro ricordiamo inoltre, che la reiniezione &egrave; una delle procedure pi&ugrave; pericolose presenti nel processo di estrazione degli idrocarburi: si rimettono in circolazione nel sottosuolo le cd. &lsquo;acque di strato&rsquo;, dei veri e propri scarti composti da fanghi, acidi e polimeri. Secondo le compagnie questa tecnica aumenterebbe il pescaggio del petrolio, ma spesso si tralasciano le pericolose implicazioni sulle falde acquifere e sull&rsquo;attivit&agrave; sismica del territorio.<br /><br />&ldquo;La scadenza dei termini per l&rsquo;impugnazione &ndash; conclude Perrino – &egrave; fissata al 5 gennaio 2016; fino a quel momento, non vi &egrave; alcuna possibilit&agrave; di ridiscutere in Consiglio la nostra proposta. Il presidente Pittella ha cercato di metterci una pezza dando mandato all&rsquo;ufficio legale di valutare la &lsquo;praticabilit&agrave;&rsquo; di un&rsquo;eventuale impugnazione, impegnandosi a riferire in Aula su eventuali aggiornamenti. Speriamo che queste ultime ore portino consiglio all&rsquo;ufficio legale. Il nostro augurio per il 2016: maggior rispetto per la terra di Basilicata, e per la salute dei cittadini di questa regione&rdquo;.&nbsp;

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