Macroregioni, Giordano: frutto di una visione tecnocratica

Il consigliere regionale del Pdl commenta il progetto rilanciato dal premier Enrico Letta: “E’ difficile capire a quali risparmi si andrebbe incontro, è invece certo che i disagi per l’utenza aumenterebbero e sarebbero aggravati”

&ldquo;Queste &lsquo;macroregioni&rsquo; previste nel progetto della Fondazione Agnelli, che il premier Enrico Letta vorrebbe recuperare, mi sembrano troppo &lsquo;micro&rsquo; per essere definite tali. Battuta a parte, questo progetto &egrave; specchio di una visione eccessivamente tecnocratica che basa le sue teorie esclusivamente sulle carte&rdquo;. E&rsquo; quanto afferma il consigliere regionale del Pdl Leonardo Giordano, che parla di &ldquo;una percezione astratta dello spazio che non tiene in minima considerazione le realt&agrave; culturali, sociali e umane, forgiate da secoli di storia vissuta. Non considera l&rsquo;essenza dei popoli che hanno lottato e continuano a farlo, per ottenere un&rsquo;identit&agrave; comune&rdquo;.<br /><br />A parere di Giordano &ldquo;sul fronte economico &egrave; difficile capire a quali risparmi si andrebbe incontro, &egrave; invece certo che i disagi per l&rsquo;utenza aumenterebbero e sarebbero aggravati della lontananza fisica tra il cittadino e il centro del potere amministrativo – decisionale&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Stringendo l&rsquo;occhio di bue sulla nostra Regione, cosa pi&ugrave; sensata &ndash; conclude Giordano – sarebbe rivedere i confini della Basilicata comprendendo alcuni comuni dell&rsquo;alto Jonio-Calabrese ed altri del Salernitano (Vallo di Diano). I problemi politici che questa acquisizione porterebbe non sarebbero pochi e neanche di facile risoluzione, ma aggiungerebbe alla Basilicata paesi, che per stile di vita e istinto di appartenenza si riconoscono in una medesima identit&agrave; e nel medesimo atteggiamento nei confronti delle istituzioni e della vita politico &ndash; amministrativa&rdquo;.&nbsp;

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