Macchia e Votta (Idv) su Bilancio di previsione 2012 di Marsico

I consiglieri dell’Italia dei Valori Massimo Macchia e Giovanni Votta, del gruppo ‘Marsico Insieme’, sono intervenuti in merito al consiglio comunale di Marsico Nuovo, tenutosi nei giorni scorsi in cui, con il voto contrario dell’opposizione, è stato approvato il Bilancio di previsione del 2012 . “Gli atti del bilancio – hanno dichiarato in una nota – sono stati concessi in visione all’opposizione solo parzialmente. Inoltre non ci è stato consentito di prendere visione della relazione previsionale e programmatica e del triennale delle opere pubbliche. La proposta di bilancio approvata da una maggioranza anche non al completo (erano assenti due consiglieri e due assessori) non evidenzia – hanno continuato – novità programmatiche e interventi finalizzati allo sviluppo della comunità marsicana. Il sindaco ha illustrato la proposta solo nei numeri senza dare alcuna indicazioni su come verranno spesi i fondi derivanti dalle entrate straordinarie delle royalties petrolifere che, per l’anno 2012, saranno di oltre 1,5 milioni di euro. I numeri della manovra illustrati dal sindaco nonché assessore al bilancio, evidenziano esclusivamente l’aumento della spesa corrente e la necessità di utilizzare circa 500 mila euro delle royalties petrolifere comunali, per garantire la copertura di alcuni capitoli di bilancio, in particolare per il servizio di raccolta dei rifiuti. In consiglio – sottolineano Macchia e Votta – è emersa l’incapacità di spesa di questa amministrazione in quanto, come evidenziato dalla Corte dei Conti, vi sono residui attivi che sono antecedenti al 2005: circa 8 milioni di euro non spesi che rappresentano una tara per il bilancio e una occasione persa per i cittadini. Su tale questione, Vita – come sostengono Macchia e Votta –  si è giustificato con il patto di stabilità e ha addossato le colpe all’amministrazione regionale, parlando di lungaggini da attribuire al governo regionale di centrosinistra. Parliamo di somme non spese – concludono – quando il patto di stabilità non c’era.”

BAS 09

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