M5s: l'arroganza di Eni e del suo ad Descalzi non ha limiti

I consiglieri regionali Gianni Leggieri e Giovanni Perrino e l’europarlamentare Piernicola Pedicini replicano a quanto dichiarato dall’Amministratore delegato dell’ Eni, Claudio Descalzi, in una intervista rilasciata alla Gazzetta del Mezzogiorno

&ldquo;Come molti lucani &ndash; dicono Leggieri, Perrino e Pedicini – abbiamo letto l&#39;intervista pubblicata su &lsquo;La Gazzetta del Mezzogiorno&rsquo; edizione del 2 settembre 2016. Sentiamo perci&ograve; il dovere di rispondere all&#39;amministratore delegato dell&#39;Eni, Claudio Descalzi, e controbattere ad alcune sue affermazioni assolutamente non veritiere che, ancora una volta, mettono in evidenza come Eni in Basilicata ha fatto, in tutti questi anni, il padrone in casa altrui; e l&#39;obiettivo del cane a sei zampe &egrave; continuare su questa strada, cambiando strategia di comunicazione e di marketing, ma perseverando nel raggirare i lucani. L&#39;ultima trovata &egrave; l&#39;invio nelle case dei cittadini della Val d&#39;Agri della newsletter Eniday Val d&#39;Agri, che ha come unico obiettivo quello di ridimensionare i problemi che l&#39;attivit&agrave; del Centro Oli di Viggiano crea nella zona&rdquo;. E&rsquo; quanto dichiarato dai consiglieri regionali del M5s, Gianni Leggieri e Giovanni Perrino e dall&rsquo;europarlamentare, Piernicola Pedicini.<br /><br />&ldquo;Vogliamo ribadire con forza &ndash; continuano – che, a fronte di un prezzo altissimo pagato dai lucani in termini di salute pubblica e devastazione del territorio, i vantaggi economici sono stati veramente pochi e limitati. Certo, qualcuno ha avuto grossi vantaggi, ma questo qualcuno &egrave; la stessa Eni, qualche politico, nonch&eacute; le filiere lucane che devono le proprie fortune romane proprio all&rsquo;amicizia con certe lobbies. L&rsquo;Amministratore delegato dimentica di sottolineare che Eni in Basilicata paga royalties ridicole, le pi&ugrave; basse al mondo, e che ha tutta la convenienza a restare a queste condizioni nella nostra terra. Vogliamo dire al dottor Descalzi di risparmiarci questo suo tono da benefattore, perch&eacute; nessuno di noi ha l&rsquo;anello al naso e nessuno di noi &egrave; ancora disposto a farsi prendere in giro. Come non siamo disposti pi&ugrave; a credere alla favola che ci vuole raccontare quando afferma che le sue priorit&agrave; sono ambiente e salute, parlando di investimenti in comparti di energie rinnovabili nel distretto meridionale. L&#39;Amministratore delegato di Eni si esprime come padrone dell&#39;intero Mezzogiorno d&#39;Italia e, considerati gli enormi interessi che il cane a sei zampe ha in Basilicata, Puglia e Sicilia, siamo certi che le politiche per il Sud non vengono decise solamente dalla politica, ma da uno stato parallelo guidato dalla lobby del petrolio&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Purtroppo &ndash; aggiungono Leggieri, Perrino e Pedicini – l&#39;unico interesse di Eni &egrave; il profitto e questo viene prima di tutto; prima della salute dei cittadini, prima del rispetto dell&rsquo;ambiente, prima persino del rispetto delle regole, come gli scandali internazionali e le vicende giudiziarie locali stanno ampiamente dimostrando. Ricordiamo il quadro delineato dal Tribunale del Riesame in merito alla indagine &lsquo;trivellopoli&rsquo; a dir poco sconcertante, che non lascia spazio ad interpretazioni di sorta. Certo, saranno le sentenze a dire, alla fine del processo, quali responsabilit&agrave; ci sono e a chi sono ascrivibili, ma quanto contenuto nel provvedimento del Tribunale di Potenza&nbsp; gi&agrave; traccia un quadro preciso ed&nbsp; inquietante sul sistema di collusioni che si &egrave; instaurato. Eni ha potuto fare quello che ha fatto ai danni dei cittadini lucani, grazie a &lsquo;controlli approssimativi e carenti&rsquo; da parte dell&rsquo;Arpab che confermano una &lsquo;totale sudditanza nei confronti di Eni&rsquo; da parte dei laboratori che analizzavano le acque&rdquo;.<br /><br />&ldquo;A questo punto &ndash; sottolineano&nbsp;i rappresentanti del Movimento 5 stelle&nbsp;- ci corre l&rsquo;obbligo di offrire, a Descalzi e ai lucani, alcune informazioni sulla situazione reale della nostra regione dopo l&rsquo;arrivo in Basilicata di Eni. Parliamo di lavoro, tema importantissimo da queste parti. Da quando sono iniziate le attivit&agrave; estrattive in Val d&rsquo;Agri, le aziende agricole della zona si sono dimezzate. Questo semplice dato la dice lunga sull&rsquo;impatto devastante che l&rsquo;Eni e le altre multinazionali del petrolio hanno avuto sul nostro territorio. A fronte di questo calo impressionante delle attivit&agrave; produttive della Val D&rsquo;Agri, il ritorno occupazionale determinato dall&rsquo;industria del petrolio &egrave; stato, per la nostra Regione, molto misero. Infatti, su 3.600 lavoratori di Eni e dell&rsquo;indotto, solamente 1900 sono lucani. Di questi, solamente 209 lavorano alle strette dipendenze di Eni. La ricchezza e lo sviluppo che il petrolio doveva portare in questa regione, nessuno, tranne Descalzi, Pittella e i politici lucani proni al dio Petrolio, &egrave; stato in grado di percepirla&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Ed infatti &ndash; puntualizzano&nbsp;Leggieri, Perrino e Pedicini&nbsp;- in Val d&rsquo;Agri la popolazione, negli ultimi venti anni, &egrave; diminuita di circa 12.000 unit&agrave;. La gente scappa da quel territorio a causa vostra, della miseria che avete portato, dell&rsquo;inquinamento e dei disastri ambientali che state causando. Questa &egrave; la realt&agrave; della Val d&rsquo;Agri e della Basilicata; una realt&agrave; che si evita con grande furbizia di ricordare. Quella che prima del vostro arrivo &ndash; sostengono rivolgendosi ad Eni e Descalzi&nbsp;- era un&rsquo;isola felice dal punto di vista ambientale, si &egrave; presto trasformata in un inferno. L&rsquo;inquinamento legato all&#39;attivit&agrave; di Eni, condotta in assenza di un controllo e di un monitoraggio adeguati, ha provocato il deterioramento dell&rsquo;aria, dell&rsquo;acqua e dei terreni, con inevitabili ripercussioni sulla salute dei cittadini. La invitiamo ad approfondire la situazione sanitaria in Val d&rsquo;Agri caratterizzata dall&rsquo;aumento di tutta una serie di malattie (tumori, malattie cardiovascolari, malattie respiratorie). Ma soprattutto, la invitiamo a venire a parlare con le tante famiglie che vivono i drammi che tutti conosciamo. Saranno loro a raccontarle la verit&agrave; su quanto avete fatto. Approfondisca quanto le stiamo dicendo, dott. Descalzi. Lo faccia &ndash; concludono Leggieri, Perrino e Pedicini – mettendosi una mano sulla coscienza, cos&igrave; dopo ci potr&agrave; dire se siete o no avvelenatori&rdquo;.<br />

    Condividi l'articolo su: