M5s: la Basilicata svenduta alle compagnie petrolifere

Leggieri e Perrino: “Con la risoluzione approvata il 4 dicembre Pittella e il Pd lucano continuano a prendere in giro ed a sfidare la pazienza dei lucani"

&ldquo;&lsquo;Basilicata svendesi!&rsquo;. Marcello Pittella regala la terra a sua maest&agrave; Renzi ed alle compagnie petrolifere, con il consenso del presidente del Consiglio Regionale, Piero Lacorazza (Pd), e dei consiglieri: Luigi Bradascio (Pittella presidente), Nicola Benedetto (Centro Democratico), Roberto Cifarelli (Pd), Mario Polese (Pd), Vincenzo Robortella (Pd), Vito Giuzio (Pd), Vito Santarsiero (Pd), Achille Spada (Pd), Paolo Galante (Realt&agrave; Italia), Francesco Mollica (Udc), Aurelio Pace (Gruppo Misto), Francesco Pietrantuono (Psi), Giannino Romaniello (Sel). I lucani, anche quelli che non erano in piazza ieri, devono sapere: c&rsquo;&egrave; una maggioranza trasversale che&nbsp; decide di temporeggiare per l&rsquo;impugnazione dello Sblocca Italia, perch&eacute; considera il petrolio una &lsquo;risorsa strategica&rsquo; per il futuro. Il futuro dei petrolieri!&rdquo;. Cos&igrave; i consiglieri regionali del Movimento cinque stelle, Gianni Leggieri e Giovanni Perrino, commentano il voto di ieri dell&rsquo;Aula sulla risoluzione riguardante la legge sblocca Italia.<br /><br />&ldquo;Cos&igrave; Pittella svende la Basilicata &ndash; aggiungono i due esponenti politici -, ignorando il messaggio, chiaro e forte, recapitatogli dai cittadini lucani: no al petrolio! Un no espresso attraverso cortei e colorate manifestazioni e proteste di piazza che, numerose, si sono tenute in queste ultime settimane.&nbsp; Un no ripetuto in modo veemente il 4 dicembre, con il vero e proprio assedio di trattori e di migliaia di cittadini alla sede del Consiglio Regionale lucano. Un no popolare, ribadito e gridato vigorosamente che ha fatto tremare le dorate porte del palazzo regionale. Un no gridato a Pittella da gran parte della popolazione e da oltre 60 Comuni lucani: non vogliamo il petrolio! Perch&eacute; il petrolio ha portato solo miseria, malattie e devastazione ambientale. Perch&eacute; il petrolio inquina irreversibilmente la terra lucana, compromette l&rsquo;agricoltura, l&rsquo;ambiente e il paesaggio, e con essi la salute, distruggendo ogni prospettiva di futuro per la gente di Basilicata. Le estrazioni petrolifere contaminano le falde acquifere e gli idrocarburi entrano anche nella catena alimentare, facendo aumentare esponenzialmente il rischio di malattie tumorali. Svenduta al despota fiorentino, in pochi anni arriveranno un numero presumibilmente consistente di trivelle e i pozzi potranno moltiplicarsi, a piacimento delle compagnie petrolifere, anche fino a 500 ed oltre: la Basilicata si trasformer&agrave;&nbsp; una gruviera desertica, molti lucani saranno condannati ancora all&rsquo;emigrazione e, per chi rimane, aumenter&agrave; il rischio di sviluppare tumori. E&rsquo; una condanna a morte per la Basilicata?&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Con la risoluzione approvata il 4 dicembre &ndash; continuano Leggieri e Perrino -, Pittella e il Pd lucano continuano a prendere in giro ed a sfidare la pazienza dei lucani: nonostante avesse gi&agrave; ricevuto dal Consiglio regionale gi&agrave; il 23 settembre scorso l&rsquo;incarico di impugnare l&rsquo;art. 38 dello Sblocca Italia (D.L. 133/2014 convertito in legge n. 164/2014, &ldquo;Sblocca Trivelle&rdquo; -&ldquo;Sblocca Inceneritori&rdquo; &ndash;&ldquo;Sblocca Tumori&rdquo;), Pittella riceve, per la seconda volta, mandato a recarsi a Roma ed a prosternarsi davanti al suo&nbsp; re (Renzi) per chiedere a sua maest&agrave; di concedere, bont&agrave; sua, alla Basilicata quello che gli spetta (ovvero i diritti e le prerogative costituzionali tra le quali quella &ldquo;di leale collaborazione&rdquo;). Renzi dovrebbe concedere alla Basilicata il diritto di continuare a vivere&nbsp; liberamente e dignitosamente entro l&rsquo;11 gennaio prossimo (scadenza del termine entro il quale impugnare lo Sblocca Trivelle), ovvero entro poco pi&ugrave; di un mese (festivit&agrave; natalizie e di fine anno incluse). Pittella e Pd lucano, perch&eacute; volete continuare a prendere per i fondelli i cittadini lucani? A meno che Renzi non ricorra ad un decreto legge, &egrave; tecnicamente impossibile modificare l&rsquo;art. 38 (bloccando le trivelle) in cos&igrave; pochi giorni! Chi dice il contrario &egrave; un lestofante o un ignorante: oppure entrambe le cose! Ovviamente, i tristi vassalli di Renzi bocciano la mozione del M5s Basilicata che chiedeva a Pittella di impugnare alla Corte Costituzionale, direttamente e senza indugio, qui e ora, subito, l&rsquo;odioso editto del tiranno fiorentino che sblocca le Trivelle e gli Inceneritori in Basilicata. Ma di cosa ci lamentiamo, noi lucani? &lsquo;Se abbiamo un problema in Basilicata &egrave; che i lucani campano troppo, non troppo poco&rsquo;, ha sentenziato il medico odontoiatra materano, Luigi Bradascio, consigliere pittelliano. Eppure i tumori sono la seconda causa di morte a Matera e il numero dei malati oncologici risulta in forte (e assolutamente anomalo) incremento in tutta la Basilicata. Cosa serve di pi&ugrave; per capire con il petrolio non c&#39;&egrave; alcun futuro? A parte gli indispensabili gesti apotropaici, con Pittella e Renzi si intona il &lsquo;de profundis&rsquo; della Basilicata. Ma il M5s Basilicata non cede: accanto al popolo lucano, continua la lotta contro il tiranno fiorentino e i suoi squallidi vassalli locali. La pazienza &egrave; finita. Renzi e Pittella, gi&ugrave; le mani dalla nostra terra&rdquo;.<br />

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