Lucani nel mondo, Sommario: “Vitale il ruolo degli emigrati”

Il ricercatore dell’Università Cattolica di Roma ha fornito i dati sulla mobilità italiana e ha parlato dello spaesamento. Numerosi gli altri interventi che hanno caratterizzato i lavori pomeridiani dell’assemblea

Ad aprire i lavori pomeridiani dell&rsquo;Assemblea dei Lucani nel mondo, che si sono svolti ieri a Filiano, dopo il saluto del vicepresidente della Commissione regionale dei Lucani nel mondo Vito Giuzio, il prof. <strong>Giuseppe Sommario</strong>, ricercatore dell&rsquo;Universit&agrave; Cattolica di Roma e uno degli autori del &ldquo;Rapporto Migrantes Italiani nel Mondo 2017&rdquo; che ha fornito una fotografia sulla mobilit&agrave; italiana.<br /><br />&ldquo;L&rsquo;Italia &ndash; ha esordito Sommario – &egrave; un paese in recessione demografica, per cui &egrave; vitale il ruolo svolto dagli emigrati. Sono quasi 5 milioni gli italiani iscritti all&rsquo;Aire (Anagrafe degli italiani residenti all&rsquo;estero), l&rsquo;8,2 % della popolazione italiana, a cui corrisponde un numero altrettanto cospicuo di stranieri che hanno la residenza in Italia. Negli ultimi anni il fenomeno dell&rsquo;emigrazione &egrave; cresciuto tantissimo, oltre il 60% dal 2006 in poi. Per quanto riguarda la mobilit&agrave; interna, sono oltre 60 mila gli italiani che si muovono nel Paese in una direzione invariata, Sud-Nord, mentre le regioni coinvolte sono sempre le stesse: Calabria, Basilicata e Campania che si muovono verso la Lombardia e l&rsquo;Emilia Romagna. Se un tempo a partire erano i maschi, scarsamente scolarizzati &ndash; ha spiegato il ricercatore – oggi sono soprattutto i giovani con un elevato grado di istruzione e con una prevalenza femminile. Ma partono un po&rsquo; tutte le categorie: i giovani per andare a studiare all&rsquo;universit&agrave;; chi ha gi&agrave; una laurea per concludere e perfezionare il proprio percorso di studio; i giovani adulti che hanno perso il lavoro. Ma partono anche gli anziani, i pensionati over 65, sia perch&eacute; con la pensione non riescono ad arrivare a fine mese e sia per ricongiungersi ai propri figli&rdquo;.<br /><br />Il prof. Sommario si &egrave; poi soffermato sul concetto di spaesamento, la condizione psicologica emotiva di chi non si sente pi&ugrave; a casa. &ldquo;A soffrire dello spaesamento &ndash; ha precisato – sono anche i &lsquo;rimasti&rsquo; e i luoghi abbandonati. Tanti sono i borghi italiani in via d&rsquo;abbandono con le diverse case degli emigranti vuote&rdquo;. Ma come si pu&ograve; guarire da questa malattia? Il rimedio per Sommario potrebbe essere quello di &ldquo;restituire una storia reale di quella che &egrave; stata la nostra emigrazione. In 150 anni sono oltre 30 milioni gli italiani partiti verso altri lidi ma lo spazio dedicato dai libri di storia a questo fenomeno &egrave; minimo. Per sanare questa discrepanza&nbsp; – ha precisato – &egrave; opportuno&nbsp; abbinare al metodo quantitativo quello qualitativo, dando un volto e un nome a chi &egrave; partito&rdquo;.&nbsp; Sommario ha poi concluso il suo intervento riportando un brano della lettera di Papa Francesco in occasione della giornata della giovent&ugrave;: &ldquo;Saper fare memoria del passato non significa essere nostalgici o rimanere attaccati a un determinato periodo della storia, ma saper riconoscere le proprie origini e lanciarsi verso i tempi nuovi&rdquo;.<br /><br />Successivamente &egrave; intervenuto <strong>Tomangelo Cappelli</strong>, che ha illustrato l&rsquo;accordo di programma &ldquo;La Basilicata in marcia per la cultura&rdquo;. &ldquo;L&rsquo;obiettivo&nbsp; – ha spiegato – &egrave; quello di sostenere Matera-Basilicata 2019 con l&rsquo;attuazione di un diffuso e radicato processo di sensibilizzazione culturale che coinvolga non solo Matera ma tutti i131 comuni della regione. L&rsquo;esigenza dei viaggiatori contemporanei &ndash; ha proseguito Cappelli &ndash; &egrave; di vivere esperienze di sostanza e noi li invitiamo a venire in Basilicata per un viaggio emozionale celebrando la vita. Attraverso questo concetto avvieremo una marcia simbolica che coinvolga tutti i comuni e le scuole di ogni ordine e grado. Marcia che si concluder&agrave; il 21 giugno 2019, giornata mondiale della musica e solstizio d&rsquo;estate, con il pi&ugrave; grande concerto di campanili del mondo. Tutti i campanili della regione e delle comunit&agrave; dei Lucani nel mondo suoneranno all&rsquo;unisono e a questi si aggiungeranno anche le campane del Sacro Convento di San Francesco ad Assisi&rdquo;.<br /><br />Ad interloquire con i rappresentanti delle associazioni e delle federazioni dei lucani nel mondo anche il giornalista <strong>Renato Cantore </strong>che ha parlato di &ldquo;un nuovo modo di raccontare l&rsquo;emigrazione eliminando la polvere retorica che circonda questo fenomeno: meno emigrazione e pi&ugrave; emigranti; meno storia e pi&ugrave; storie; meno cifre e pi&ugrave; nomi e cognomi svelando, dietro le percentuali, la realt&agrave; umana che c&rsquo;&egrave;. Se capiamo queste storie&nbsp; forse potremmo evitare che fra 50 anni la Basilicata si spopoli. Occorrono progetti che sappiano guardare al futuro, anche all&rsquo;integrazione degli immigrati. Tante regioni del mondo sono diventate grandi perch&eacute; sono state nazioni di immigrati. Chi ha capito meglio come fare l&rsquo;accoglienza – ha concluso – ha vinto la sfida&rdquo;.<br /><br />A portare la propria testimonianza anche la dottoressa <strong>Angela Padula</strong>, moglie del lucano insigne Ignazio Olivieri, l&rsquo;artista materano Nicola Filazzola e Aniello Ertico, direttore della galleria internazionale Porta Coeli .<br />&ldquo;Anche la nostra storia &ndash; ha detto Padula &ndash; &egrave; stata toccata dall&rsquo;emigrazione. Tutte le emozioni di chi vive fuori le ho vissute all&rsquo;et&agrave; di 13 anni quando i miei decisero di trasferirsi a Pisa. Oggi ringrazio i miei genitori per avermi permesso di fare tante esperienze ma il senso di appartenenza alla mia regione &egrave; sempre stato molto forte. Poi &ndash; ha proseguito – abbiamo fatto il percorso inverso scegliendo di vivere in Basilicata, in un piccolo paese di 600 abitanti. Inizialmente la nostra scelta venne criticata dai nostri colleghi che dicevano a mio marito che avrebbe smesso di fare ricerca. Ignazio, invece, ha sempre invitato i suoi collaboratori ad aprirsi al mondo. Si pu&ograve; vivere in una piccola realt&agrave; &ndash; diceva – ma con i nuovi mezzi tecnologici si pu&ograve; colloquiare con ogni angolo della terra&rdquo;.<br /><br />Il pittore lucano <strong>Nicola Filazzola</strong>, dopo aver raccontato della sua esperienza quando all&rsquo;et&agrave; di 15 anni accompagn&ograve; il fratello a prendere il bastimento che da Napoli lo avrebbe condotto in Canada, ha sottolineato che &ldquo;in quegli anni non c&rsquo;era casa che non avesse un familiare fuori. Persino Sinisgalli aveva il pap&agrave; emigrato in America Latina. Da allora – ha proseguito – passi in avanti sono stati fatti. La nostra regione si &egrave; riscattata dalla descrizione di Levi, ma oggi deve misurarsi con altri problemi: l&rsquo;emigrazione dei giovani, degli intellettuali, dei professionisti che porta all&rsquo;impoverimento economico e culturale&rdquo;. Filazzola si &egrave; poi soffermato sulla questione petrolio. &ldquo;E&rsquo; un crimine &ndash; ha denunciato &ndash; aver autorizzato le trivellazioni sotto le finestre dei paesi della Val d&rsquo;Agri. Quando questa storia finir&agrave; non ci saranno risorse a sufficienza per risanare quanto si &egrave; devastato&rdquo;. Ultimo passaggio su Matera 2019. &ldquo;Matera capitale della cultura 2019 &egrave; sicuramente un fatto positivo ma bisogner&agrave; spenderlo bene legando Matera al resto della Basilicata e la Basilicata a Matera. Sinora molti sforzi sono risultati vani, speriamo di recuperare il tempo perduto altrimenti quella di Matera 2019 sar&agrave; un&rsquo;occasione infruttuosa&rdquo;.<strong><br /><br />Aniello Ertico </strong>ha presentato il suo volume &ldquo;Scirocco&rdquo;. &ldquo;Un testo &ndash; ha spiegato -&nbsp; che parla di emigrazione, che racconta la storia della giovane e leggendaria regina di Saba, Macheda, immaginata in terra lucana a compiere il suo avventuroso cammino per incontrare il saggio Salomone e che si muove per desiderio. La Basilicata &ndash; ha aggiunto Ertico &ndash; ha bisogno di confrontarsi con le grammatiche del mondo altrimenti rischiamo di raccontarci da soli. Matera 2019 avr&agrave; senso – ha concluso – se far&agrave; comprendere che la Basilicata &egrave; una terra culturale e che ha superato la sindrome degli &lsquo;sfigati&rsquo;. Siamo prima europei, poi italiani, incidentalmente lucani e ne siamo fieri&rdquo;.<br /><br />Subito dopo la visione di un video su Francisco Netri, l&rsquo;intervento di <strong>Domenico&nbsp; Romaniello</strong>, presidente dell&rsquo;Alsia. &ldquo;La vita di Negri &ndash; ha detto – &egrave; la sintesi di chi decide di stare dalla parte dei pi&ugrave; deboli. Avvocato e leader di origini lucane, contribu&igrave; a scrivere un&#39;importante pagina della storia della riforma agraria in Argentina, dove fu ucciso nel 1916 a Rosario. Un simbolo che ha un valore universale, di un Sud del mondo che chiede giustizia. Oggi quel sud viene dall&rsquo;Africa e la storia di Netri ci porta a riflettere sul rispetto&nbsp; e la dignit&agrave; di tutti, da qualsiasi parte del mondo provenga&rdquo;.<br /><br />A concludere i lavori dell&rsquo;Assemblea il confronto tra i giovani del Forum (Antonio dall&rsquo;Australia, Giovanni dal Venezuela, Vito dal Brasile, Giulietta dall&rsquo;Argentina e Enrique dall&rsquo;Uruguay), i componenti delle associazioni e federazioni (Di Giacomo e Pacella &ndash; Australia, Caivano &ndash; Canada, Abate e Picardi &ndash; Germania, Volonnino&nbsp; e Martino &ndash;Argentina, Zito &ndash; Colombia, Fulgione &ndash; Belgio, Celano &ndash; Piemonte, Santoro &ndash; Taranto, Martino &ndash; Lazio, Vena &ndash; Reggio Emilia, Summa – Parma) e il presidente dell&rsquo;organismo consiliare Aurelio Pace.<br /><br />Diversi gli argomenti trattati,&nbsp; da un maggior protagonismo dei giovani nelle associazioni alle opportunit&agrave; di scambio di esperienze con gli universitari lucani, dalla promozione del territorio al ruolo degli Sportelli Basilicata.<br /><br />A concludere la giornata di lavori, le note del complesso bandistico Atellano presso la Chiesa S. Giuseppe di Filiano.<br />

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