Lucani nel mondo, Mattia: messaggi su identità e radici

Il vicepresidente del Consiglio regionale ha aperto i lavori della seconda giornata dell’assemblea annuale dei lucani all’estero

&ldquo;All&rsquo;interno del nuovo sistema di relazioni tra la comunit&agrave; dei residenti in Basilicata e quelle all&rsquo;estero che stiamo discutendo nelle giornate di Rifreddo credo che l&rsquo;identit&agrave; lucana e il significato delle radici siano i due messaggi principali di questa nostra iniziativa&rdquo;. Lo ha sostenuto il vice presidente del Consiglio Regionale Franco Mattia in apertura dei lavori della seconda giornata dell&rsquo;assemblea annuale dei lucani all&rsquo;estero.<br /><br />&ldquo;La scrittrice lucana Mariolina Venezia, uno dei pi&ugrave; significativi simboli contemporanei dell&rsquo;identit&agrave; lucana, in proposito &ndash; ha detto Mattia – sostiene che &lsquo;chi sa da dove viene, sa anche dove andare&rsquo;. Quindi, diciamo che a volte sapere da dove veniamo ci pu&ograve; aiutare ad affrontare la vita con pi&ugrave; strumenti, con pi&ugrave; consapevolezza sull&rsquo;oggi, grazie anche all&rsquo;educazione culturale, alle tradizioni tramandate di padre in figlio, per ritrovare il senso autentico e i valori autentici della vita. Ritengo che questo sia l&rsquo;approccio migliore per leggere ed interpretare la Basilicata di oggi, passando dalla Basilicata di ieri, per progettare la Basilicata di domani&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Dunque &ndash; ha aggiunto il vice presidente del Consiglio regionale – riflettere sui cambiamenti intervenuti: il passaggio dal mondo rurale, arcaico, ad un mondo sempre pi&ugrave; industrializzato, poich&eacute; in Basilicata il processo &egrave; avvenuto molto rapidamente, si pensi solo all&rsquo;effetto petrolio, il cosiddetto &lsquo;Totem nero&rsquo; come &egrave; stato battezzato dal sociologo Enzo Alliegro. Questo ci stimola a leggere tutti i cambiamenti, tutti i contrasti che questa riconversione &ndash; innanzitutto culturale e civile – ha prodotto nelle nostre comunit&agrave;, e a comprendere meglio come &egrave; cambiata l&rsquo;emigrazione. Cambiano i volti, i nomi, le voci dei protagonisti, rimane il fardello di coraggio, intraprendenza e un pizzico di paura che gli emigranti portano con s&eacute; ovunque vadano. Nel cuore di tante famiglie la volont&agrave; di inserirsi in nuovi tessuti sociali, senza dimenticare le proprie origini, insieme al desiderio di conoscere e di essere conosciuti. Presente, passato ma anche futuro dell&rsquo;emigrazione sono ben simboleggiate da una figura in bronzo, alta circa 6 metri, che raffigura un padre e una madre mentre sollevano, con le braccia protese verso l&rsquo;alto, un bambino. E&rsquo; la scultura del maestro Antonio Masini collocata all&rsquo;ingresso del Palazzo del Consiglio regionale. E il futuro, secondo Masini, &lsquo;deve&rsquo; portare il rafforzamento della famiglia come istituzione perch&eacute; &egrave; soprattutto grazie al suo ruolo e al suo valore che gli italiani hanno vinto la sfida dell&rsquo;emigrazione. &Egrave; un messaggio universalmente intelligibile, portatore di empatia e vicinanza tra i popoli&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Penso che &ndash; ha detto ancora Mattia – proprio alla famiglia della terza generazione di lucani all&rsquo;estero dobbiamo mostrare maggiore attenzione se non vogliamo che i figli della terza generazione dei lucani all&rsquo;estero perdano qualsiasi elemento di identit&agrave; e di appartenenza sino a rescindere quelle radici &ldquo;sacre&rdquo; di cui ci parla Mariolina Venezia come lo scultore Antonio Masini.&nbsp;Dalla cultura alla politica. E&rsquo; evidente che per stare al passo dei cambiamenti intervenuti nel fenomeno migratorio &ndash; oggi sempre pi&ugrave; caratterizzato dalla fuga dei cervelli lucani nel mondo che hanno sostituito con il pc portatile la valigia di cartone &ndash; dobbiamo adeguare normative, provvedimenti e strategia. Il nuovo Statuto Regionale, giunto finalmente in dirittura d&rsquo;arrivo, &egrave; sicuramente uno strumento innanzitutto per allargare la partecipazione di tutti i cittadini, rafforzare la trasparenza, colmare il divario istituzione regionale-comunit&agrave; locali, recuperare fiducia, raccogliendo il segnale che l&rsquo;elettorato, anche lucano, ha inviato a tutta la politica, con il recente voto.&nbsp;Nel nuovo Statuto troveranno risposte anche le domande delle nostre associazioni di lucani nel mondo che sono domande di maggiore informazione e comunicazione, di consultazione sulle scelte strategiche da compiere, di programmazione sinergica degli interventi da attuare per la promozione e la commercializzazione di tutto ci&ograve; che &egrave; assimilabile con il concetto di &lsquo;made in Basilicata&rsquo; sia in termini di cultura che di turismo, prodotti tipici ed alimentari, produzioni artigianali ed industriali&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Dal dibattito di queste giornate &ndash; ha concluso Mattia – sono emersi progetti per costruire la Basilicata del terzo millennio, una comunit&agrave; che si scompone in tante piccole comunit&agrave; che vivono fuori dai confini regionali, con una motivazione ideale e di appartenenza comune che noi tutti dobbiamo contribuire a tenere viva&rdquo;.<br />&nbsp;

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