Lucana Film Commission, Navazio su sede svolgimento prova

“Non si tiene in alcuna considerazione i disagi che si arrecano a tutti quelli che vorranno assistere alla prova e che solo due candidati dovranno sobbarcarsi spese extra e tensioni aggiuntive”

“Il Consiglio di amministrazione della Fondazione Lucana Film Commission ha diramato nei giorni scorsi un burocratico comunicato, per cui conosciamo i nominativi dei candidati ammessi al colloquio orale e la sede di svolgimento. Ovviamente non si poteva scegliere di meglio: Roma. Una sede all’altezza della situazione. Non conosciamo, invece i curricula dei finalisti. Bisogna procurarseli dalla rete”.E’ quanto afferma il consigliere regionale di Io Amo la Lucania, sottolineando che “non ci convince la motivazione con la quale si è deciso di individuare negli uffici romani della Regione Basilicata la sede dei colloqui. Sobrietà e risparmio. Apprendiamo che dei tre componenti il CdA, due risiedono nella Capitale. E siccome viene riconosciuto il solo rimborso delle spese vive sostenute, è meglio che si sposti il componente che risiede in quel di Potenza”.

“In questo modo non si tiene in alcuna considerazione i disagi che si arrecano a tutti quelli che vorranno assistere alla prova per rendersi conto delle domande che il Cda porgerà ai candidati(chissà se saranno sorteggiate da un elenco), e che solo due candidati (la storia si ripete, sempre quelli del sud a spostarsi) dovranno sobbarcarsi spese extra e tensioni aggiuntive (partire la sera prima o alzarsi all’alba per essere puntuali alle 15.00). Mentre gli altri quattro potranno godersi una mattinata tranquilla”. “Tra l’altro – precisa Navazio – nel bando non era affatto indicato la sede romana quale luogo della selezione orale, per cui viene da chiedersi: ma il Cda avrà letto il bando o lo ha solo firmato?”.

“La scelta di una sede esterna per il colloquio orale – aggiunge il consigliere – sottrae, di fatto, la partecipazione dei curiosoni. Ma anche degli addetti al lavoro. Ed in ultimo di quelli che non vogliono essere presi in giro. Alla Basilicata bisogna sottrarre tutto: un pezzo del pil turistico (sette persone, nell’austero clima natalizio potentino, avrebbero speso almeno 1 euro per un caffè), n pezzo di trasparenza (Roma, con i suoi palazzi è da sempre conosciuta come il porto delle nebbie), un pezzo di notorietà”.
  

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