Lr su protezione fauna selvatica, Rosa: questa sconosciuta

Il consigliere regionale del Pdl rileva che “esiste una legge regionale che ha commi ed articoli chiari, ma che la burocrazia regionale sembra aver ‘dimenticato’ nell’oblio”

“Certo la Lucania non è più la terra dei lupi come ai tempi degli Osci e degli Enotri – dice Rosa – ma pur possiede nel XXI secolo una varietà di specie animali ed una ricchezza di habitat naturali da proteggere, preservare, curare e valorizzare. Esiste una legge regionale, talmente misteriosa, pur avendo commi ed articoli chiari, che la burocrazia regionale sembra aver ‘dimenticato’ nell’oblio e riposto nel cassetto delle tante normative legiferate per essere disapplicate”.

“Gia nel maggio 2011 – ricorda Rosa – ero intervenuto con una interrogazione sulla legge regionale n. 2 del 9 gennaio 1995, ‘norme per la protezione della fauna selvatica’, la quale rifacendosi alla legge nazionale 157/92, dovrebbe – puntualizzo dovrebbe – disciplinare il settore, dando però la delega alle Province per l’attuazione e la gestione dei piani faunistici e venatori, affinché si trovi l’equilibrio fra la tutela delle specie protette, il rispetto dell’ambiente e del territorio, al contenimento naturale o ripopolazione e l’esercizio dell’attività venatoria amatoriale e sportiva. La nostra legge regionale è precisa e articolata, stabilendo quale termine perentorio il 30 aprile di ogni anno per la presentazione dei piani annuali di gestione provinciale, poi da essere approvati dalla Regione Basilicata con i relativi finanziamenti. Inoltre – aggiunge il consigliere del Pdl – le Province devono presentare anche le relazioni sugli aspetti tecnici ed economici dell’attività svolta nell’anno precedente, con i dati dello stato del territorio. Stabilisce, anche, una conferenza annuale che la Giunta regionale dovrebbe tenere assieme alle organizzazioni professionali agricole, ambientaliste e venatorie, previa comunicazione al Consiglio regionale. Un’ottima legge – sottolinea Rosa – che se applicata riuscirebbe a far convergere i diversi interessi spesso contrastanti, ma tutti legittimi di coloro che praticano l’attività venatoria, degli operatori agricoli, degli ambientalisti”.

“L’anno scorso – ricorda ancora Rosa – ebbi incontri e sollecitazioni con le associazioni dei cacciatori avendo notizie che la legge è spesso non applicata. Conferma tacita anche dalla Regione Basilicata che non ha risposto alla mia precedente interrogazione. Ci ritorno in questo inizio 2012, sperando di ottenere qualche ‘segnale di fumo’ dalla burocrazia regionale, dall’Assessore al ramo e dalla politica di centrosinistra, sedicente rispettosa dell’ambiente, dei cacciatori, degli aviatori e di tutte le universali categorie dell’umanità ma, spesso, silente e troppo spesso disattenta alle stesse leggi che ha fatto. Ritorno, dunque, sulla legge 2/95 ponendo un altro quesito su una norma importantissima, inserita nell’articolo 7, laddove si prevede al comma 4 la ‘costituzione di un osservatorio degli habitat naturali e delle popolazioni faunistiche, con il compito di promuovere le ricerche e per la raccolta e l’elaborazione dei dati relativi alla fauna selvatica, secondo le indicazioni e le direttive fornite dall’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica’ e al comma 8 recita ‘i dati raccolti ed elaborati dall’Osservatorio sono utilizzati ai fini della predisposizione del calendario venatorio, di programmi di prelievo e di controllo, nonché delle attività di conservazione della fauna selvatica e dei suoi ambienti’. Aspettando sempre i chiarimenti richiesti nell’A.D 2011, ora sottopongo al presidente De Filippo i seguenti interrogativi: l’elenco dei soggetti che compongono l’Osservatorio previsto dall’articolo 7 della legge regionale n. 2/1995 e la metodologia usata per la loro selezione; l’attività svolta dall’Osservatorio negli anni 2010 e 2011 con le date delle riunioni e con i risultati prodotti. Inoltre, poiché la politica anche dell’ opposizione necessita di documenti e carte scritte, anche la documentazione, le ricerche e i dati acquisiti dall’Osservatorio per la stesura del calendario venatorio regionale del 2011/2012, e per le altre finalità previste al comma 8 dell’articolo 7 della Legge 2/95. Si tratta – conclude Rosa – di questioni importanti, basta ricordare che ogni anno all’approvazione del calendario venatorio le divergenze tra Regioni e cacciatori sono sempre molto forti”.

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