Non omologato il Concordato preventivo della Cementi della Lucania. Infatti nei giorni scorsi il Tribunale di Potenza ha rigettato il ricorso presentato dalla società in merito all’approvazione della procedura.
Tale disposizione alimenta profondo sconforto negli oltre 50 lavoratori che oltre a perdere il posto di lavoro non possono richiedere le spettanze arretrate ai fondi di garanzia.
Lo ha fatto sapere con una nota il segretario regionale della Feneal Uil, Carmine Lombardi.
La decisione arriva a distanza di oltre 3 anni dal deposito da parte della Società della richiesta di concordato preventivo.
"Anni nei quali, aggiunge Lombardi, si è aperto un contenzioso all’interno della compagine sociale scaturito in vari ricorsi che hanno allungato i tempi decisionali del Tribunale di Potenza che ha accolto le richieste della Italcementi (oggi HeidelbergCement AG), multinazionale, che al momento del deposito concordatario risultava azionista della Cementi della Lucania e maggior creditore della stessa.
Ancora una volta, secondo Carmine Lombardi, a pagare le conseguenze di scelte aziendali poco lungimiranti sono i lavoratori, di cui la quasi totalità ha terminato il periodo di copertura assicurato dagli ammortizzatori sociali.
Lungaggini burocratiche e giudiziarie, aggiunge il sindacalista della Feneal Uil, bloccano la possibilità per questi lavoratori di fare richiesta ai fondi di garanzia del proprio Trattamento di fine rapporto e delle altre spettanze maturate, alle quali la Cementi della Lucania non è riuscita a far fronte.
"Alla luce di questi accadimenti -conclude la nota- saremo costretti a richiedere istanza di Fallimento della Cementi della Lucania al fine di attivare le procedure di recupero delle spettanze dei lavoratori".