Lombardi (Feneal Uil): il contratto di cantiere subito

"La situazione nei cantieri è ormai fuori controllo. Da qui nasce la proposta di legge elaborata dai sindacati di categoria per ripristinare l’obbligo di applicare il ccnl più attinente alla reale attività di impresa e al luogo dove essa si svolge. Tema – si legge in un comunicato –  lanciato dalla Feneal Uil di Basilicata a poche settimane dall’apertura di due importanti cantieri nella nostra regione: la Tito-Brienza e il Distreto G".
“Se la vita fosse un film, dichiara Carmine Lombardi, segretario regionale della Feneal Uil di Basilicata, potremmo raccontare con tre titoli come sono cambiati i rapporti di lavoro nei cantieri in questi dieci anni di crisi: dalle “50 sfumature di grigio e nero“ dei primi anni di crisi, con il boom di muratori part time e la crescita del lavoro nero, siamo passati alla successiva “generazione 1.000 euro”, con l’esplosione di muratori-partite Iva, più economici e soprattutto meno rischiosi dei primi in caso di controlli, fino ad arrivare all’odierno “fuga dal contratto”, il film in voga da due anni a questa parte”.
“Purtroppo, prosegue Lombardi, il film è realtà vera, come testimonia questa inserzione: 'Azienda multiservizi ricerca escavatorista con esperienza nel settore edile. Il lavoratore verrà inserito in un cantiere e si occuperà di utilizzare i mezzi del movimento terra. È richiesta esperienza e residenza nella provincia di Milano, serietà, disponibilità, flessibilità, turni anche il sabato. Si offre contratto iniziale a tempo determinato-ccnl Servizi integrati/multiservizi'.
“Che fare, allora, per contrastare questa giungla contrattuale nei cantieri edili? Feneal, Filca e Fillea, aggiungeLombardi, non hanno dubbi, serve una strategia ad hoc che affermi il principio “stesso lavoro stesso contratto”, in un mix di accordi sindacali e di interventi legislativi.
“Il senso della proposta mira a contrastare la tendenza a non applicare più il contratto del settore merceologico di appartenenza o dell’attività prevalente alimentata dalla spasmodica ricerca del ccnl meno oneroso, secondo un’idea distorta della cosiddetta libertà di impresa. Ciò accade in primis nei cantieri edili, ma non solo lì. È emblematico ciò che abbiamo registrato – e denunciato – in alcuni cantieri per l’emergenza e ricostruzione del Centro Italia a seguito del sisma del 2016: contratti che spaziano dalla logistica al floro-vivaistico al multiservizi, con false dichiarazioni e indagini della magistratura”.
“Dunque, aggiunge il sindacalista, accanto all’applicazione dell’articolo 39 della Costituzione, e viste anche le specificità del settore edile e dell’ambiente cantiere, proponiamo l’emanazione di una legge ad hoc per l’applicazione del contratto dell’edilizia in cantiere. La proposta di Feneal, Filca e Fillea è che in un cantiere edile (definito sulla base del dlgs 81 del 2008) si applichi esclusivamente un unico contratto collettivo nazionale e territoriale di lavoro, che riconosca le migliori condizioni salariali, di sicurezza e formazione”.
Per Lombardi, “non deve più accadere che ci siano contratti inadeguati, come quello del multiservizi, nato per piccole manutenzioni e pulizie, ma che nel tempo ha fagocitato di tutto, dalle manutenzioni edili e idrauliche a quella autostradale, fino ad attività fieristiche o addirittura archeologiche”.
Secondo Carmine Lombardi, “bisogna avviare una parificazione tra tutti i settori produttivi del carico contributivo relativo ai versamenti Inps; definire un unico ccnl per tutte le imprese edili; individuare un’autorità terza del contratto applicabile, come già avviene in alcuni Paesi europei; reintrodurre il Durc per cantiere, con una normativa apposita per l’edilizia; estendere la congruità oltre l’articolo 105 del codice appalti e pretenderlo per tutti i lavori che beneficiano di incentivi pubblici; introdurre la patente a punti per poter aprire un’impresa e/o come sistema premiante in caso di aggiudicazione di appalti pubblici; rendere trasparente e governabile il sub-appalto, limitandolo al primo livello; valorizzare gli enti bilaterali riconosciuti dal ministero del Lavoro”.
“Queste, conclude Lombardi, in sintesi le proposte degli edili di Cgil, Cisl e Uil, con l’augurio che il nuovo governo sia in grado di dare risposte e soprattutto di dare il via a una seria politica industriale per il rilancio del settore delle costruzioni nel segno della legalità, della qualità delle imprese, del prodotto e del lavoro. Perché la “grande bellezza” italiana ha bisogno di un settore capace di affrontare le nuove sfide del terzo millennio che si chiamano sostenibilità, rigenerazione urbana, messa in sicurezza, antisismico, innovazione, ricerca e formazione”.

Bas 05

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