Le Associazioni Libera Basilicata, Associazione Equomondo, Cestrim, Unidea, Associazione Optì Pobà, Associazione Zer0971, Emergency Potenza, Angela Blasi (Presidente CRPO), Associazione Insieme onlus, Cooperativa Aquilone Insieme, Associazione Le Ali di Frida sono intervenute sui fatti di cronaca avvenuti negli ultimi giorni:
"Avvertiamo il bisogno di intervenire sui fatti accaduti a Potenza nei giorni scorsi – l’aggressione ai danni di una donna da parte di un cittadino straniero richiedente asilo – e sul dibattito che ne è scaturito, perché riguardano questioni, come la convivenza civile e la coesione sociale, da sempre al centro della discussione e della pratica quotidiana interne alle nostre organizzazioni.
In primo luogo, esprimiamo solidarietà e vicinanza alla vittima dell’aggressione. I fatti, per come riportati dagli organi di informazione locale e nazionale, raccontano di un gesto deprecabile, da condannare senza mezzi termini, che ripropone il tema allarmante delle violenze e delle prevaricazioni, purtroppo quotidiane, subite da centinaia di donne in Italia ogni anno, ma che spesso non finiscono sotto i riflettori perché consumate nei contesti domestici e lontano dalle circostanze alle quali è più “sensibile” l’opinione pubblica.
Proprio per tali ragioni, avvertiamo la necessità di stigmatizzare e condannare anche la manifestazione “contro gli immigrati” che si è svolta in piazza Prefettura, ennesimo tentativo di strumentalizzazione di un episodio doloroso e non giustificabile, ai fini di diffondere odio razziale e divisione. Riteniamo che le mobilitazioni di questo tipo possano minare alla base i principi su cui si fonda la nostra Costituzione, prestando il fianco alla crescita di pericolosi fenomeni di razzismo e xenofobia.
Questi ultimi, difatti, si manifestano e sopravvivono nel momento in cui vi è una manipolazione del pensiero e un eccitamento costante delle paure di una popolazione. In alcun modo verrà incoraggiato e consolidato il nesso perverso che lega il terrore e l’odio, ottenebrando il pensiero critico divergente.
Saremo sempre dalla parte delle donne e delle persone vittime di violenza, indipendentemente dalla nazionalità sia dell’aggressore che della vittima.
Se un problema legato alla presenza dei richiedenti asilo e dei rifugiati esiste, in Basilicata e nel resto d’Italia, riteniamo che, come abbiamo avuto modo di ribadire in diverse e precedenti occasioni, debba rintracciarsi nelle condizioni in cui l’accoglienza è praticata nelle nostre città e sui nostri territori e non sia determinata per natura o cultura dall’etnia dei migranti, a loro volta vittime di un sistema complesso attraverso il quale viene disposto delle loro vite e dei loro destini. Si auspica in un miglioramento e una razionalizzazione efficace della gestione di un fenomeno che, per la sua stessa complessità, grava sull’esistenza di migliaia di persone".
bas04