Leggieri: “Le mille bugie della Regione e di Pittella”

Il consigliere regionale del M5s interviene sulla mancata impugnazione del Decreto Mise del 25 marzo 2015

&ldquo;Mentre si annuncia in pompa magna la partecipazione alla manifestazione contro le Trivelle nello Jonio, mentre si fanno proclami per giustificare la posizione assunta dalla Regione Basilicata rispetto al decreto &lsquo;Sblocca Italia&rsquo;, capita di raccogliere un p&ograve; di informazioni presso gli uffici regionali e scoprire che la Basilicata, nonostante una mozione approvata in Consiglio regionale, a maggioranza, non ha proposto alcun ricorso contro il disciplinare del 25 marzo 2015 del Ministero dello Sviluppo Economico in materia di Sblocca Italia&rdquo;. A sottolinearlo il portavoce regionale del Movimento 5 stelle, Gianni Leggieri.<br /><br />&ldquo;Il decreto in questione &ndash; fa rilevare Leggieri – pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, in data 6 maggio 2015, avrebbe dovuto essere impugnato entro la data del 5 luglio. Naturalmente, l&rsquo;Ufficio legale della Regione &egrave; ancora a lavoro per predisporre il ricorso, un ricorso che non verr&agrave; mai presentato in quanto i termini sono ormai definitivamente decorsi. Ma questo non ditelo al Dirigente, potrebbe improvvisamente svegliarsi dal letargo e scoprire che &egrave; pagato per lavorare. Altro che difendere gli interessi dei lucani &ndash; rimarca il consigliere – altro che no alle trivelle nel mar Jonio, la maschera &egrave; caduta e il vero volto del Gladiatore &egrave; ormai stato svelato. Chi ha deciso di vendere l&rsquo;anima alle multinazionali del Petrolio e di svendere la nostra terra, oggi ha aggiunto un nuovo tassello a questo piano diabolico. Ecco il vero volto di chi, il 15 luglio, si appresta a fare la sua passerella sulle spiagge della costa jonica in compagnia di una classe dirigente falsa e venduta&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Siamo stanchi di essere presi in giro da questi signori che non meritano alcun rispetto perch&eacute; hanno svenduto la nostra terra e il nostro futuro. Siamo stufi &ndash; sostiene Leggieri – delle bugie di politici e dirigenti regionali che vengono pagati lautamente per ingannare i cittadini e non fare il loro lavoro. Quello che abbiamo scoperto oggi &egrave; di una gravit&agrave; inaudita. Una mozione approvata dal Consiglio regionale rimasta carta straccia a causa, probabilmente, di una volont&agrave; politica o della inattivit&agrave; degli uffici legali della Regione. Si tratta &ndash;&nbsp;afferma il consigliere – di un calcio alla democrazia di questa Regione. Una Regione governata in maniera dispotica e senza alcuna considerazione della volont&agrave; dei cittadini e degli organi istituzionali. Una Regione dove le mozioni votate in Consiglio regionale non hanno alcun valore. La democrazia &egrave; sospesa in questa Regione per volere di un &lsquo;Gladiatore&rsquo; che sempre pi&ugrave; tiranneggia e del presidente Renzi che detta la linea dai palazzi romani dopo aver concordato magari la stessa con qualche alto dirigente dell&rsquo;Eni&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Sono troppi &ndash; aggiunge Leggieri – gli interessi economici che girano intorno all&rsquo;oro nero e questo, ormai, &egrave; chiaro a tutti. Interessi che portano il Pd nazionale e regionale a decisioni spregiudicate e in dispregio assoluto delle popolazioni. Ho intenzione &ndash; riferisce l&#39;esponente M5s&nbsp;- di denunciare quanto accaduto e di fare tutto quanto possibile per contrastare questo sistema di potere fatto di commistioni tra politica e multinazionali. Non ho nessuna intenzione di far passare quanto accaduto sotto silenzio. Siamo ormai al limite. Pittella non pu&ograve; continuare a comportarsi in questa maniera e a ignorare completamente la volont&agrave; popolare. Ma, soprattutto, non pu&ograve; continuare ad ingannare i cittadini di questa Regione e a pugnalarli alle spalle. E&rsquo; tempo che torni a casa, che si dimetta, perch&eacute; non solo non &egrave; stato in grado di compiere la rivoluzione democratica tanto sbandierata, ma ha ormai messo in atto una vera e propria restaurazione antidemocratica che mette a rischio la libert&agrave; in questa Regione&rdquo;.<br />

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