Il promotore della mozione giudica “singolare” l’atteggiamento di Bradascio, che ha prima proposto una mediazione e poi ha votato contro il testo
“In merito alla mozione da me presentata sulla necessità da parte della Giunta regionale, di porre in sede di Conferenza Stato – Regioni l’opportunità che il Parlamento regolamenti il fine vita, purtroppo ho dovuto registrare che nonostante la modifica del testo iniziale, nella parte dispositiva finale a seguito di una proposta avanzata dal consigliere Bradascio da me e dagli altri firmatari condivisa, ho dovuto registrare un orientamento da parte del proponente non corrispondente alla proposta da lui stesso avanzata. La dichiarazione sulla possibilità che la quarta Commissione consiliare possa discutere del tema nel merito, contraddice lo spirito stesso della mozione e sarebbe inutile un dibattito in quanto la Commissione audisce soggetti esterni e si esprime su atti amministrativi e su leggi regionali. Non si vota la richiesta al Parlamento, unica istituzione deputata a farlo, di legiferare su un tema così delicato e si pensa invece di discutere sullo stesso in Commissione, sapendo di non avere nessuna competenza diretta in merito. Singolare, veramente singolare questo atteggiamento”. E’ quanto ha dichiarato il consigliere regionale Giannino Romaniello (Gm) a margine della votazione sulla mozione da lui proposta in merito al tema del “fine vita”.<br />