Il documento, sottoscritto anche da Cifarelli (Pd), Galante (Ri) e Pietrantuono (Psi) chiedeva al presidente della Giunta di esercitare una incisiva azione nella Conferenza delle Regioni per sostenere l’iter parlamentare di approvazione della legge
Il Consiglio regionale ha respinto oggi a maggioranza (con 8 voti favorevoli di Romaniello del Gm, Cifarelli, Giuzio, Lacorazza e Polese del Pd, Leggieri e Perrino del M5s, Pietrantuono del Psi e 8 voti contrari di Bradascio del Pp, Mollica dell’Udc, Napoli del Pdl-Fi, Pace del Gm e Rosa di Lb-Fdi, Robortella, Santarsiero e Spada del Pd) una mozione proposta dal consigliere Romaniello (Gm) e sottoscritta anche da Cifarelli (Pd), Galante (Ri) e Pietrantuono (Psi) con la quale si proponeva di impegnare il presidente della Giunta “ad esercitare una incisiva azione in sede di Conferenza delle Regioni affinché la stessa intervenga in modo ufficiale nei confronti del Parlamento e del Governo per sostenere l’accelerazione dell’iter parlamentare e si giunta ad una rapida regolamentazione del fine vita”.<br /><br />“L’assenza di una regolamentazione che consenta anche nel nostro Paese la civile pratica della ‘dolce morte’ ha causato – si legge nel documento – e continua a causare situazioni di inaccettabile dolore e sofferenza in tanti malati, spesso impotenti dinanzi ad una situazione di malattia terminale o a situazioni di vita senza dignità, nella impossibilità di porre fine alle proprie sofferenze recandosi in Paesi dove ciò è consentito, come testimoniano tanti casi drammatici a cui si è assistito negli ultimi anni, come quello di Piergiorgio Welby o Eluana Englaro”.<br /><br />Nel dibattito che ha preceduto il voto sono intervenuti i consiglieri Romaniello e Pace (Gm), Bradascio (Pp), Napoli (Pdl-Fi), Cifarelli e Spada (Pd). Il presidente della quarta Commissione Bradascio ha annunciato la volontà di avviare in quarta Commissione un approfondimento sui temi posti dalla discussione svolta in Aula, per arrivare a una nuova mozione che indichi al governo nazionale la necessità di una legge, la più condivisa possibile, su fine vita, accanimento terapeutico e testamento biologico.