Legge 194, incontro promosso dalla Crpo

La Commissione regionale pari opportunità ha organizzato una iniziativa di confronto nel quarantennale della promulgazione delle ‘Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione di gravidanza’

&ldquo;La Commissione regionale&nbsp; pari opportunit&agrave;, nel quarantennale della legge 194 &lsquo;Norme per la tutela sociale della maternit&agrave; e sull&rsquo;interruzione di gravidanza&rsquo; ha organizzato un&rsquo;iniziativa che potesse ripercorrere e raccontare i momenti salienti che portarono alla consapevolezza ed&nbsp; alla necessit&agrave; di dotarsi di una legge che depenalizzasse l&rsquo;aborto&nbsp; ma che al tempo stesso tutelasse&nbsp; le donne e che le rendesse libere di scegliere, in piena coscienza, in un Paese civile&rdquo;.<br /><br />Nel darne notizia la presidente della Crpo, Angela Blasi aggiunge: &ldquo;La discussione politica sull&#39;aborto legale part&igrave; nel 1971, quando la Corte Costituzionale dichiara illegittimo l&#39;articolo 553 del codice penale che prevedeva come reato la propaganda degli anticoncezionali.&nbsp; Il 22 maggio 1978 fu approvata la legge 194 che consentiva l&rsquo;aborto volontario entro i primi 90 giorni dal concepimento. Nel 1981 il popolo italiano si pronunci&ograve; contro l&rsquo;abrogazione di questa legge&rdquo;.<br /><br />&ldquo;La discussione sul tema &ndash; continua era necessaria ed attuale, supportata dalle relatrici professoressa Annamaria Riviello e l&rsquo;avvocata Angela Pignatari che hanno&nbsp; tracciato le coordinate storico giuridiche, dal dottor Schettini&nbsp; che ha evidenziato gli aspetti sanitari e scientifici. Siamo consapevoli&nbsp; della necessit&agrave; di organizzare le strutture sanitarie per l&rsquo;applicazione ed il rispetto di una legge dello Stato e consapevoli contemporaneamente che sia giusto ed opportuno continuare una battaglia culturale da portare avanti con azioni concrete&rdquo;.<br /><br />&ldquo;La 194 &ndash; dice la presidente della Crpo – non &egrave; e non deve essere percepita come metodo contraccettivo,&nbsp; ma uno strumento per combattere gli aborti clandestini, salvaguardare la salute delle donne, investendo nei consultori destinati a sostenere ed accompagnare le donne sia in termini di prevenzione che in termini di appropriatezza delle cure. La nostra Regione deve necessariamente adeguarsi alle indicazioni&nbsp; dettate dall&rsquo;Unione europea e&nbsp; facilitare la piena applicazione della legge 194&rdquo;.&nbsp;<br /><br />&ldquo;La delibera n. 401 dell&rsquo;11 maggio 2018 che prevede l&rsquo;utilizzo del farmaco RU486 &ndash; conclude Blasi – &egrave; il segno di aver recepito&nbsp; le richieste della Commissione pari opportunit&agrave;,&nbsp; di voler investire nella corretta informazione e&nbsp; prevenzione e di garantire nei punti individuati per il trattamento Ivg il requisito di sicurezza (previsto dall&rsquo;accordo Stato- Regioni), con la presenza di&nbsp; locali adibiti. Un dipartimento integrato che permetta un accompagnamento alla maternit&agrave; consapevole &egrave; la richiesta a conclusione di una iniziativa che vedr&agrave; sicuramente un seguito&rdquo;.<br /><br />L.C.<br />

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