Legambiente e Al: visita studenti a impianto Camastra

Come arriva l’acqua nelle nostre case? Dal prelievo alle sorgenti al trasposto attraverso gli acquedotti e la rete idrica, alla distribuzione nelle abitazioni, fino alla depurazione negli impianti di trattamento. Ogni passaggio ha la sua importanza. Poterlo osservare da vicino ed esserne partecipi può aiutare a meglio comprendere quanto l’acqua sia una risorsa finita, bene comune di cui avere cura. Ed è per questo che alcune classi dell’Itis “A. Eistein”, “Ipsia Giorgi” e “Ipaa G. Fortunato” di Potenza hanno fatto visita in questi giorni al potabilizzazione del Camastra di Acquedotto Lucano. L’impianto si trova a quota 930 metri sul livello del mare in località Masseria Romaniello a Potenza e potabilizza l’acqua del torrente Camastra con una potenzialità produttiva di 1.050 litri al secondo. L’acqua, invasata nella diga di Ponte Fontanella a Trivigno (PZ), è sollevata da idoneo impianto e alimenta l’Acquedotto del Basento.
I ragazzi hanno assistito alle diverse fasi di potabilizzazione: l’arrivo dell’acqua grezza all’impianto, la raccolta in un vascone dalla capacità di 40.000 metri cubi, la separazione delle particelle grossolane sedimentabili per gravità, l’inizio del processo di potabilizzazione.
L’impianto è fornito di un sistema informatico e di una stazione di filtrazione su carbone granulare realizzata nel 2001 che permette il controllo dei sottoprodotti della disinfezione ai fini del D.Lgs 31/01 e il miglioramento delle caratteristiche organolettiche dell’acqua.
Le acque provenienti dai singoli invasi e potabilizzate nei rispettivi impianti di potabilizzazione, vengono poi sottoposte a trattamenti chimico-fisici e di disinfezione prima di essere immesse in rete.
Tutto ciò ha anche lo scopo di sfatare il luogo comune secondo cui l’acqua in bottiglia è qualitativamente migliore dell’acqua delle nostre case.
L’iniziativa rientra nel progetto “Terre d’Acqua”, promosso dalla rete degli Osservatori e dei Centri di educazione ambientale e alla sostenibilità di Legambiente in Basilicata (“Il Vecchio Faggio” di Sasso di Castalda, “Oasi Bosco Faggeto” di Moliterno, “Bosco dei Cigni” di Grumento Nova, “ I Calanchi” di Montalbano Jonico, “Melidoro Pollino” di Valsinni) insieme all’Osservatorio Ambiente e Legalità in partenariato con Acquedotto lucano e Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale – Servizio Idrico Integrato Basilicata. Finanziato dal programma regionale Epos – Programma strategico 2010-2013 per l’educazione e la promozione della sostenibilità ambientale nell’ambito del bando 2011 “A… come acqua”, attraverso una campagna di sensibilizzazione, informazione e animazione territoriale si propone di far comprendere l’importanza della risorsa idrica quale bene rinnovabile ma limitato e responsabilizzare i fruitori a un uso razionale dell’acqua, in primo luogo di quella potabile.

m.c.

    Condividi l'articolo su: