Legambiente Basilicata su questione petrolio

“L’accelerazione indiscriminata impressa dal governo mette a rischio la Basilicata che è interessata in terraferma da 18 istanze di permessi di ricerca, undici permessi di ricerca e 20 concessioni di coltivazione di idrocarburi per circa i 3/4 del territorio”.
E’ quanto riporta Legambiente in un comunicato, in cui è spiegato che si chiede “ai membri della commissione Ambiente della Camera dei deputati di decidere per l’abrogazione dell’art. 38 del decreto legge Sblocca Italia n. 133/2014”
. “Il miraggio di un Texas nostrano – si legge ancora – convince il governo Renzi a considerare strategiche senza alcuna distinzione tutte le attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi: diminuendo l’efficacia delle valutazioni ambientali, emarginando le Regioni”.
Secondo gli ambientalisti “nonostante le dichiarazioni del presidente del Consiglio Matteo Renzi al Summit Onu sul cambiamento climatico del 23 settembre sulla necessità di impegni precisi per tenere sotto controllo la febbre del Pianeta, l’Italia stenta a definire una roadmap per la decarbonizzazione. Punto di riferimento delle politiche governative è ancora la Strategia energetica nazionale (Sen) mai sottoposta a Valutazione ambientale strategica, nella quale viene presentata una stima di 15 miliardi di euro di investimento (un punto di Pil) e di 25 mila nuovi posti di lavoro legati al rilancio delle estrazioni degli idrocarburi in Italia. Sono gli stessi dati che vengono ancora oggi usati dal Governo Renzi”.

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