Carmela Suriano, Matilde D’Errico e Rosa Immacolata Vitelli si sono aggiudicate il riconoscimento per il 2013. Premio speciale della giuria a Cinzia Antonietta Marroccoli
Carmela Suriano, Matilde D’Errico e Rosa Immacolata Vitelli sono le vincitrici della quarta edizione del "Premio Ester Scardaccione", istituito dal Consiglio regionale per riconoscere il ruolo e l'impegno delle donne lucane che abbiano reso alto il prestigio nell'educazione, nel lavoro, nella cultura, nell'impegno civile e sociale, nella creatività e nell'arte sia a favore della condizione femminile e delle pari opportunità che della non discriminazione. I riconoscimenti sono stati assegnati oggi, a Potenza, nel corso di una cerimonia che ha avuto luogo nella sala Inguscio della Regione. Un premio speciale della giuria è stato inoltre attribuito a Cinzia Antonietta Marroccoli. <br /><br />Per la sezione “donna operante in Basilicata” si è aggiudicata il premio Carmela Suriano di Policoro. Imprenditrice e laureata in Scienze Politiche è direttore generale di Planitalia srl, azienda leader nello sviluppo varietale di fragole e drupacee. Studiosa dell’innovazione tecnologica, la Suriano è stata premiata perché “ha dimostrato di essere all'altezza di una sfida imprenditoriale meridionale fondando un'azienda che si occupa della produzione e della commercializzazione della fragola del metapontino. Competitività e reputazione internazionale del suo brand portano il buon nome della Basilicata nel mondo”.<br /><br />Per la sezione “donna nata e/o originaria della Basilicata o ivi residente ma operante fuori dai confini regionali” hanno ottenuto il premio Matilde D’Errico e Rosa Immacolata Vitelli. Matilde D’Errico, originaria di Venosa, giornalista, scrittrice, autrice televisiva e sceneggiatrice, ha firmato in qualità di autrice e regista la serie Amori criminali sul tema del femminicidio, in programma su Rai Tre. Sempre per Rai Tre è co-autrice del format Un giorno per sempre mentre ha collaborato per Italia 1 al reality Campioni. La D’Errico ha, inoltre, firmato il volume Volontari internazionali, una raccolta di settanta storie scritte in occasione dell’anno internazionale dei volontari. La giuria l’ha ritenuta meritevole perché “ha dimostrato come il racconto per immagini possa essere il supporto efficace e comunicativo per un impegno militante a favore delle giuste cause. I bisogni delle donne ma anche la quotidianità, sofferta, delle emergenze esistenziali di tutti noi e la fatica piena di sorriso di cui sono capaci i volontari, sono al centro della sua attività professionale”.<br /><br />Rosa Immacolata Vitelli, nata a Matera, laureatasi in Sociologia ha conseguito il master in giornalismo alla Columbia University di New York. Corrispondente estera per Vanity Fair, periodico di costume, moda e politica, è un’attenta conoscitrice del mondo femminile afgano. E’ autrice del volume Tahrir, dove si raccontano i giorni caldi della primavera araba, e della rubrica Cronache baldanzose sul mensile Marie Claire. La Vitelli ha ricevuto il riconoscimento perché “scrivendo su una delle più autorevoli riviste internazionali di costume ha dimostrato di conoscere a fondo l'universo femminile più oltraggiato e nascosto, come quello afgano, e ha saputo raccontare le istanze di libertà di territori dove pensare è vietato e conoscere impedito, come i paesi arabi”.<br /><br />Il premio speciale della giuria è andato a Cinzia Antonietta Marroccoli, psicologa, presidente dell’Associazione Telefono Donna – casa delle Donne Ester Scardaccione. L'associazione Telefono Donna nasce nel 1989 a Potenza come linea telefonica di aiuto e consulenza legale, psicologica e sociale alle donne vittime di violenza. Dal 2001 nella Casa delle donne Ester Scardaccione vengono ospitate donne con o senza figli minori che subiscono violenza fisica, psicologica e vittime di stalking. Per la giuria la Marroccoli “è riuscita, insieme alle amiche dell'Associazione, a continuare e trasformare in opera l'aspirazione e le battaglie di Ester, unendo professionalità e sensibilità nella cura del disagio psicologico ed umano delle donne in difficoltà. Con la sua passione ha concorso a superare la diffidenza di ambienti ed istituzioni portando in primo piano le tematiche femminili”.