Lavoro, Vaccaro (Uil): puntare su apprendistato

“Più che puntare sul bonus assunzioni al Sud che, come riferisce oggi il Sole 24 Ore in Basilicata potrebbe consentire entro fine anno meno di un centinaio di nuovi posti di lavoro, l’ennesima indagine della confederazione degli artigiani di Mestre, realizzata su scala nazionale, su professioni-mestieri più richiesti, conferma l’esigenza che poniamo da tempo di puntare con maggiore convinzione sull'apprendistato professionalizzante”. A sostenerlo è il segretario regionale della Uil lucana Carmine Vaccaro, secondo il quale “i dati diffusi dal quotidiano di Confidustria non ci hanno sorpreso perché sin dal primo commento sulle misure decise dal Governo in materia di credito di imposta abbiamo invitato politica ed istituzioni a non farsi facili illusioni in quanto la posta finanziaria è troppo limitata specie per la nostra regione alla quale è stato assegnato appena 1 milione di euro.
Lo studio della Cgia di Mestre, invece, riaccende l’attenzione sull’offerta del mercato del lavoro: nonostante la crisi e l'aumento della disoccupazione giovanile, nel 2011 oltre 45.000 posti di lavoro sono rimasti inevasi. Attività che, nella maggioranza dei casi, sono riconducibili a mestieri tradizionali ad elevata intensità manuale. Ci sono alcuni settori che – continua Vaccaro – offrono molte opportunità di lavoro, anche ben pagate, ma ai giovani non interessano. E così le aziende fanno fatica a trovare personale. Lavori spesso manuali e faticosi che però vengono pagati molto più di quanto potrebbe guadagnare un impiegato laureato. Parliamo di panettieri, addetti alle pulizie, figure professionali della ristorazione, autisti di mezzi pesanti, ma anche muratori e carpentieri ed operai specializzati. Continuo a sostenere – evidenzia il segretario della Uil – che l'apprendistato professionalizzante può rappresentare una boccata di ossigeno per le imprese e contribuire a creare alcune migliaia di nuovi posti di lavoro senza costi aggiuntivi per la pubblica amministrazione. Inoltre – continua – con il Patto di Sistema Obiettivo Basilicata 2012 abbiamo individuato alcune misure per non lasciare soli, specie i ragazzi e le ragazze, ad affrontare l’emergenza precariato che continua ad essere uno dei temi centrali della questione lavoro. C’è bisogno dunque, ed è quello che abbiamo fatto nel confronto con il Ministro Fornero e le organizzazioni imprenditoriali, tra cui Confindustria nazionale con cui il 18 aprile scorso abbiamo firmato un accordo interconfederale, di una rivisitazione dell’attuale sistema di accesso al lavoro, soprattutto per i giovani, che deve trovare le sue basi in “buoni” e “stabilizzanti” ingressi al lavoro, indirizzando coerentemente verso questi strumenti gli incentivi fiscali e previdenziali senza la quale diventa effimera non solo una crescita occupazionale, ma soprattutto un aumento dei posti di lavoro standard. Il lavoro non standard – continua Vaccaro – aumenta le probabilità di transitare verso un impiego stabile. Tuttavia, la velocità di trasformazione di conversione dei contratti flessibili in occupazioni stabili si è ridotta e gli esiti negativi sono aumentati, segnale che la crisi l'hanno pagata in particolare gli atipici e coloro che nel mondo del lavoro ancora non erano entrati a fine 2008. Anche nelle dinamiche di passaggio dal lavoro atipico e dalla disoccupazione al lavoro standard i giovani e le donne risultano i più svantaggiati. Insieme alle misure per incoraggiare e promuovere posti di lavoro stabili tra i giovani vanno però, nel contempo, create le condizioni per una ripresa economica, senza la quale – conclude Vaccaro – diventa effimera non solo una crescita occupazionale, ma soprattutto un aumento dei posti di lavoro standard”.
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