La Rsu Fp Cgil dell’Azienda Ospedaliera San Carlo esprime – in un comunicato – “tutta la propria contrarietà alla abolizione dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori.
A distanza di dieci anni, – afferma – il Governo con l’assenso di Cisl , Uil e Ugl, ad eccezione della Cgil, decide di cancellare l’art. 18 aprendo la strada ai licenziamenti facili.
Tutta la discussione sulla riforma del mercato del lavoro ed, in particolare, sulla lotta al precariato, alla fine si è ridotta esclusivamente allo smantellamento dei diritti dei lavoratori.
La demolizione dell’art. 18 e quindi la possibilità di licenziare senza giusta causa e senza reintegro avrà conseguenze pesanti sulle condizioni di lavoro ed anche sugli aspetti salariali.
Sarà complicato sui posti di lavoro poter rivendicare migliori condizioni e maggiore salario quando si è esposti ai licenziamenti facili senza alcuna tutela. Sarebbe facile contrabbandare sotto lo schermo dei motivi economici licenziamenti in realtà dovuti a motivi disciplinari o arbitrari.
L’art. 18 ha rappresentato in questi anni un deterrente fondamentale contro le discriminazioni e i licenziamenti facili. L’art. 18 rimane l’architrave dei diritti del lavoro.
Che senso avrà contestare il licenziamento se alla fine si potrà ottenere solo un indennizzo economico? Insomma, anche quando un lavoratore verrà licenziato ingiustamente non potrà più aver restituito il giusto diritto ad riavere il proprio lavoro.
Rispetto ad un attacco così profondo che tocca le tutele fondamentali di tutti i lavoratori, non possiamo che promuovere iniziative di lotta e di mobilitazione per evitare che il Governo approvi una simile norma che riporta i diritti dei lavoratori indietro di 50 anni”.
BAS 05