Il consigliere regionale del Movimento per le Autonomie ha chiesto al presidente De Filippo il punto sulla vicenda
Il Consigliere regionale del Movimento per le Autonomie, Francesco Mollica, nel corso del question time, in apertura della riunione del Consiglio di ieri, ha rivolto un’interrogazione al Presidente della Giunta in merito agli ex lavoratori Car, del Consorzio Agrario. Nel sottolineare che “il problema maggiore in questa regione è sempre quello occupazionale” il consigliere Mollica ha chiesto di conoscere quale sia la situazione che riguarda, in particolare, i lavoratori ex Car che “attendono da lungo tempo di essere riallocati e stabilizzati come da precedenti impegni sottoscritti tra le parti sociali”.
“Ho voluto ricordare, come aggiunta e perché possa essere di sprono non solo al Presidente della Giunta, ma anche a noi come Consiglio regionale, che nell'ambito dei lavoratori dei Consorzi Agrari nazionali – dichiara Mollica – solamente 14 persone sono ancora fuori dai circuiti lavorativi: se di questi 14, ben 11 sono della Basilicata, allora si capisce che questa incompiuta dipende tutta quanta dall'impegno che riusciremo a mettere, a profondere, per la risoluzione di questi lavoratori”.
“Era stata presentata – prosegue – anche su spinta della Regione Basilicata, una serie di emendamenti nel Decreto ‘milleproroghe’ al fine di estendere la possibilità di accesso al pubblico impiego anche a quei lavoratori assunti successivamente al 1997, e quindi privi dei requisiti per accedere ai benefici di cui alla Legge n.410 del 1999, cercando una risoluzione legislativa a questo problema. Ma quegli emendamenti venivano bocciati e veniva proposto un ordine del giorno che però non risolve la questione”.
“Per quanto mi riguarda – conclude Mollica – darò il massimo sostegno a supporto anche nel voler interpretare e mettere in campo proposte legislative che si aspettano a livello nazionale, ma anche a livello regionale perché a distanza di due anni non si dimentichino quei lavoratori e padri di famiglia che fiduciosi aspettano le soluzioni promesse”.