Vertenza Datacontact. “Una storia che, a distanza di un anno, si ripete con le stesse modalità e le medesime strumentalizzazioni”. Lo dichiarano in una nota stampa i segretari Regionali di Slc-CGIL, Fistel-Cisl e Uilcom-UIL che “denunciano un atteggiamento intollerabile da parte della Società Datacontact che gestisce il CUP – Contact center della Regione Basilicata e supporti ai progetti/processi di innovazione con l’utilizzo di circa 80 lavoratori.
E’ incomprensibile quanto dichiarato dall’azienda con una asettica comunicazione ai lavoratori laddove si comunica che – proseguono -, per responsabilità della Regione Basilicata non si era nelle condizioni di poter effettuare l’intero pagamento delle tredicesima mensilità nei termini previsti dal Ccnl in applicazione”.
E’ quantomeno paradossale la condizione che a distanza di un anno esatto si ripete all’interno della stessa società, utilizzando la professionalità e la correttezza dei lavoratori nel tentativo di strumentalizzarli e fare pressioni sulla politica regionale per poter trarre esclusivi vantaggi circa la prosecuzione delle attività di cui trattasi.
Teniamo a chiarire – spiegano i rappresentanti sindacali- che la partita economica, che si dice di vantare nei confronti della Regione Basilicata, non ha alcuna attinenza né relazione con le attività della commessa sopra citata. Infatti, è giusto chiarire che non più tardi del mese scorso sono state saldate alla Società, da parte della Regione Basilicata, le somme dovute per le attività svolte nell’ambito della commessa CSB (Centro servizi della Basilicata). Per tali ragioni – concludono – pur nella consapevolezza di avere a che fare con servizi considerati essenziali per i cittadini lucani, preannunciamo l’avvio dello stato di agitazione di tutti i lavoratori interessati e che nei prossimi giorni saranno avviate le procedure per mettere in campo azioni di lotta più forti ed incisive”.