Il prossimo 28 novembre nella Città di Lavello, partirà il progetto per la tracciabilità della matrice dei rifiuti “indifferenziati”, quelli da avviare – a seguito di raccolte differenziate mono materiale e porta a porta – negli impianti di smaltimento.
La sperimentazione, spiega l’amministrazione comunale in una nota, riguarderà circa 700 famiglie ed un quartiere ampio del territorio comunale. Saranno consegnati, a cura della Società Pubblica ASTEA, sacchetti con un microchip al quale corrisponderà una utenza domestica e che saranno ritirati con le stesse modalità attuali del bidoncino color grigio (due volte a settimana).
L’obiettivo è quello di migliorare ed implementare le raccolte ed il recupero dei materiali differenziati che a Lavello ha raggiunto la percentuale di circa il 60% e soprattutto avviare un percorso che porti alla definizione di un sistema locale tariffario che premi i cittadini virtuosi, facendo pagare ad ognuno non solo per la superficie dell’alloggio e per i componenti il nucleo familiare , ma soprattutto per la quantità di rifiuti prodotti.
Il Governo Cittadino annuncia che si tratta di una importante novità che viene introdotta nel complesso e costoso sistema di raccolte differenziate al quale il Comune di Lavello ha aderito dal 2013, fornendo per questa strada un prezioso contributo alla tutela ambientale .
La Città di Lavello si è distinta in questi ultimi anni per non aver aumentato (nonostante i costi di smaltimento agli impianti siano lievitati mediamente del 20% annuo) prima la TARES e poi la TARI ed anzi è uno dei rarissimi Comuni in cui vi è stata una riduzione del tributo ( 7/8% per le utenze domestiche e mediamente circa il 20% per le utenze produttive). Con questo progetto si vuole migliorare ancora di più il sistema di raccolte differenziate, soprattutto ridurre le quantità di “indifferenziato” da portare a smaltimento e soprattutto misurare i comportamenti virtuosi dei cittadini per premiarli, adottando l’elementare principio : pago per la quantità di rifiuti prodotti".
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