Latronico (Fi) su politica energetica nazionale e regionale

“Il dibattito che si  è aperto anche nel centro sinistra, sulla natura e la portata del decreto ‘sblocca Italia’ conferma le critiche che dal primo momento ci siamo permessi di sollevare ritenendo che i contenuti del decreto, costruito per la gran parte sull'utilizzazione delle risorse energetiche lucane, rappresentassero un tradimento delle aspettative di sviluppo della Basilicata ed anche un sostanziale arretramento rispetto al quadro legislativo che con i governi  di centro destra eravamo riusciti  a costruire, dal fondo per la riduzione del prezzo  del carburante, al ‘memorandum’, al ‘piano per il Sud’ deliberato dal Cipe , all'art.16 del decreto sulle liberalizzazioni che impegnava il governo a riconoscere una quota delle risorse fiscali per finanziare un fondo permanente per le attività produttive e per le infrastrutture a favore dei territori che contribuiscono al fabbisogno energetico della nazione”. Lo dichiara in una nota stampa l’onorevole Cosimo Latronico (FI). “Ora piuttosto che raccogliere questo portato legislativo ed attuarlo con un’intesa istituzionale che aggiornasse quella originaria, coinvolgendo le concessionarie petrolifere, colmando anche la colpevole omissione che si è purtroppo realizzata con il progetto  ‘Tempa rossa’, si derubrica tutta  la partita ad una concessione di qualche milione per pagare debiti pregressi e ad un aleatorio impegno sul futuro.  Secondo una linea che è tipica del governo Renzi che assume impegni, uno dopo l'altro, senza mantenerli. Forza Italia svolge una opposizione responsabile, ma non consentirà che sul petrolio si consumi uno scippo a danno dei lucani. Non si può vedere che sull'acqua e sul petrolio la Basilicata sia utilizzata per corrispondere ai fabbisogni idrominerari del Paese senza porre a verifica i temi della difesa ambientale, della salute dei cittadini e dello sviluppo della regione. Dopo dieci anni e più di sfruttamento, con una produzione di risorse che sfiora i 100 mila barili al giorno, mentre il progetto ‘Tempa rossa’ sta per andare in esercizio, non si possono trascurare tutte le criticità sul versante economico e sociale  che la nostra  regione e' costretta a subire. Il clima sociale ed il dissenso stanno crescendo per effetto della  mancata attuazione delle condizioni per promuovere, con il progetto minerario, un avanzamento della regione che,  invece, segna il passo ed anzi arretra come confermano tutti gli indicatori. Le responsabilità stanno tutte in capo a chi in questi anni ha governato  e  non ha saputo realizzare e concretizzare un negoziato di alto profilo che si commutasse in sviluppo duraturo. In Parlamento continueremo a compiere la nostra battaglia per correggere il testo, occorre  però che in Basilicata tutti i soggetti collettivi  si assumano la responsabilità di una iniziativa straordinaria che costringa il governo Renzi e il governo Pittella all'assunzione di tutte le  loro responsabilità senza alibi”.

BAS 05

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