L'ARA DIFENDE LE PRODUZIONI ZOOTECNICHE LUCANE

La Basilicata si trova da giorni al centro di un grande ciclone mediatico, a seguito delle indagini sul petrolio della magistratura potentina, che sta portando, come nel caso delle produzioni zootecniche e non solo (vedi caso fragole), alla formazione di una immagine nazionale deformata e assolutamente non corrispondente alla realtà della qualità della produzione della filiera zootecnica di questa regione. Ed anche nello specifico di quella dell’area in cui insiste la produzione petrolifera. Con conseguenti enormi danni ai produttori che rischiano di subire un crollo verticale delle vendite per chissà quanto tempo. Lo ha detto il presidente dell’ARA, Palmino Ferramosca, il quale ha aggiunto che “è urgente ed importante contrastare questa pericolosa deriva allarmistica per evitare di far precipitare nel pozzo nero del petrolio (comunque la si pensi sul tema estrazioni) tutto quanto di buono è stato costruito in questi anni per elevare la qualità, la tracciabilità, la sicurezza alimentare della produzione zootecnica lucana.
E’ fuori discussione il sostegno all’azione, necessaria e preziosa a tutela della legalità, della magistratura da cui auspichiamo emergano certezze su quanto stiamo apprendendo con preoccupazione e sconcerto. 
A noi, che operiamo quotidianamente nel settore zootecnico e ne conosciamo ogni aspetto, preme rassicurare i consumatori, per quanto ci è possibile, sulla assoluta qualità e sicurezza dei prodotti della filiera zootecnica lucana.
Su di essa, infatti, operano una serie di controlli svolti dal Servizio veterinario delle ASL, dall' Istituto Zooprofilattico di Puglia e Basilicata e, come in tutta Italia, dai NAS, che non lasciano spazio a incertezze e dubbi, fino a prova contraria, sulla assoluta salubrità di quanto giunge sulla tavola dei consumatori.
E’ per questo che lanciamo con forza un appello alle istituzioni e ai media affinché si contrasti questa deriva che sta mettendo (anche se involontariamente) tutto il “made in Basilicata” nello stesso fascio dell’erbaccia del malaffare che la magistratura è impegnata meritoriamente a scoperchiare e a contrastare. 
Evitando che una campagna gratuita ed ingenerosa di denigrazione metta in ginocchio centinaia di aziende zootecniche lucane, vanificando il lavoro di anni, che hanno portato su tutti i mercati le eccellenze di questa terra. Sarebbe una tragedia di proporzioni enormi.
E’ per questo – ha concluso Ferramosca – che salutiamo come quanto mai opportuno il dibattito che si sta sviluppando sul rapporto tra energia da fonti fossili e salvaguardia del territorio per una sempre maggiore tutela della salute dell’intera comunità e dell’economia rurale della nostra Regione, quale discrimine per uno sviluppo sostenibile. Auspichiamo a tal fine l’attivazione di maggiori e più qualificati controlli della qualità dell’ambiente nelle aree estrattive e in tutta la Regione.

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