Lagonegro, opposizione su Bilancio 2011

“Bilancio di previsione fasullo, contenente ripetuti e gravi errori, refusi ed incongruenze, per niente rispondente alle disposizioni contabili, e per di più incapace di individuare un percorso per uscire dalla grave crisi finanziaria in cui versa il Comune di Lagonegro.”
Comincia così la lettera a firma del Gruppo Consiliare Per Lagonegro inviata al Ministro dell’Interno, On.le Roberto Maroni, e al Prefetto del Capoluogo di Regione, Dr. Luigi Riccio.
“Il Bilancio 2011 è stato approvato dalla maggioranza in modo superficiale e in un clima inquietante di violazione delle regole ordinamentali, contabili e regolamentari.
Abbiamo fatto rilevare – affermano i consiglieri comunali di opposizione – nella mattinata del 18 luglio la mancanza di atti fondamentali da allegare alla proposta di deliberazione del Bilancio, in base agli articoli 170, 172 e 174 del Decreto Legislativo n. 267/2000, quali il rendiconto del bilancio dell’esercizio finanziario 2009, la relazione previsionale e programmatica, la tabella relativa ai parametri di riscontro della situazione di deficitarietà strutturale prevista dalle disposizioni vigenti in materia.
Un atteggiamento di protervia assoluta – dichiarano i quattro Consiglieri Comunali – ha ispirato la maggioranza consiliare, che ha oltraggiato le norme di legge ed ha ignorato le disposizioni contenute nel Regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale, insistendo affinché lo stesso si tenesse ugualmente.
Esprimiamo biasimo, altresì, per la condotta del Presidente del Consiglio, che avrebbe dovuto garantire il rispetto delle regole e la tutela delle ragioni della minoranza; e per il rappresentante dei Popolari Uniti, che ha ritenuto “soddisfacente” un atto che in considerazione delle molteplici eccezioni formulate risulta essere stato oggetto di un giudizio agnostico e inconsapevole.
“Politicamente – conclude la nota dei Consiglieri Comunali di Lagonegro – la manovra di bilancio non tiene conto dei continui e costanti rilievi della Corte dei Conti, non risponde alla crisi del momento, in quanto non traccia una via d’uscita alla pesante situazione debitoria del Comune ed alla prassi, ormai consolidata, di un governo cittadino orientato verso il clientelismo e la produzione del disavanzo d’amministrazione”.

BAS 05

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