Lacorazza: “Giornata del ricordo dovere della memoria”

Il presidente del Consiglio regionale sulla tragedia delle foibe: “Ricordare per affermare i valori di rispetto della dignità delle persone e della convivenza di culture diverse che sono indispensabili nella prospettiva europea”

&ldquo;Cos&igrave; come, qualche giorno fa, abbiamo ricordato le vittime della Shoah, &egrave; doveroso onorare le vittime della tragedia delle foibe, dell&#39;esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra&rdquo;. E&rsquo; il messaggio del presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Piero Lacorazza, per la ricorrenza del 10 febbraio &ldquo;Giorno del ricordo&rdquo;, istituito con la legge n. 92/2004 per diffondere la conoscenza dei tragici eventi che riguardarono le comunit&agrave; istriano &ndash; dalmate negli anni a ridosso della fine della seconda guerra mondiale.<br /><br />&ldquo;Come ha ricordato lo scorso anno il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano &ndash; continua Lacorazza &ndash; questa giornata &egrave; stata istituita &lsquo;per rendere giustizia agli italiani che furono vittime innocenti &ndash; in forme barbariche raccapriccianti, quelle che si riassumono nell&rsquo;incancellabile parola &lsquo;foibe&rsquo; &ndash; di un moto di odio, di cieca vendetta, di violenza prevaricatrice, che segn&ograve; la conclusione sanguinosa della seconda guerra mondiale lungo il confine orientale della nostra patria. E a cui si aggiunse la tragica odissea dell&rsquo;esodo di centinaia di migliaia di istriani, fiumani e dalmati dalle terre dei loro avi&rsquo;. Dopo un lungo percorso di studio e di rivisitazione delle complesse e contraddittorie vicende storiche di quel periodo, anche grazie all&rsquo;approvazione della legge del 2004 &egrave; stato possibile promuovere una visione condivisa, basata su un discorso di verit&agrave;, di riconciliazione e di reciproco riconoscimento dei popoli che abitano in quell&rsquo;area. Un percorso non facile, che va incoraggiato e sostenuto da quanti hanno a cuore il futuro dell&rsquo;Europa come luogo della democrazia dei popoli e non solo come spazio economico e dei mercati&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Ecco perch&eacute; &ndash; conclude Lacorazza &ndash; le istituzioni pubbliche hanno l&rsquo;obbligo morale di coltivare il dovere della memoria di quegli eventi, anche attraverso un programma di visite didattiche, di promuovere fra i giovani lo studio delle vicende storiche del passato, di rendere omaggio a chi ha sofferto, di non dimenticare. Solo cos&igrave; sar&agrave; possibile, nei frangenti difficili della vicenda attuale, affermare quei valori di rispetto della dignit&agrave; delle persone e della convivenza di culture diverse che sono indispensabili nella prospettiva europea&rdquo;.<br />

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