"Il documentario 'La Basilicata nel cellulare, memorie dal terremoto e sogni di petrolio' prodotto dal Noeltan Film Studio per la Fondazione Mida e l'Osservatorio Permanente sul Dopo Sisma diretto da Antonello Caporale – grazie al contributo della Regione Basilicata e alla collaborazione della Nokia, delle Teche Rai di Basilicata e del Centro Lucani nel Mondo Nino Calice – è stato premiato alla 19^ edizione della prestigiosa Rassegna del documentario “Premio Libero Bizzarri” come miglior documentario nella sezione competitiva MediaEducazione riservata alle Università, Accademie e Scuole di ogni ordine e grado del Mediterraneo.
Realizzato con i nuovi telefoni cellulari Nokia dagli studenti di alcune scuole superiori di Potenza e provincia (Istituto d'Istruzione Superiore “Leonardo da Vinci” di Potenza, Istituto Tecnico Industriale "A. Einstein" di Corleto Perticara, Istituto d’istruzione Superiore “F. De Sarlo“ di Latronico, Liceo Scientifico “G. Peano” di Marsico Nuovo, IPSIA “ T.R. Righetti di Pescopagano), grazie alla supervisione artistica di Antonello Faretta, – spiegano i promotori dell'iniziativa artistica in una nota – il documentario è un film collettivo alla ricerca della memoria del sisma del 1980 in Basilicata e sulla percezione del futuro dei suoi giovani".
“Sono molto contento per questo riconoscimento – ha dichiarato il regista Antonello Faretta – che premia il grande ed entusiasmante lavoro che abbiamo svolto nelle scuole coinvolte nella realizzazione di questo documentario che ben restituisce uno sguardo plurale sulla percezione che i giovani studenti lucani hanno della regione in cui vivono, indagando tra memoria, realtà e speranze per il futuro. Il lavoro è un esperimento ben riuscito di intelligenza collettiva che indaga il sociale sfruttando le nuove tecnologie. Questo premio va a tutti gli studenti coinvolti nel documentario ed ai docenti che hanno creduto nel progetto: le loro energie ed il loro entusiasmo hanno fatto di questo lavoro un bel film partecipato”.
“Il documentario – ha dichiarato Adriana Bruno, che ha curato la produzione esecutiva e l’organizzazione generale del film – è il risultato di un percorso didattico articolato che si è svolto per alcuni mesi all’interno delle scuole coinvolte con l’obiettivo di rendere i ragazzi i veri protagonisti di un percorso formativo, in cui loro stessi sono stati invogliati ad esprimersi e a raccontarsi, grazie al linguaggio cinematografico. In tal senso, abbiamo cercato di fare del documentario una sintesi efficace e coinvolgente del loro pensiero e delle loro emozioni e questo riconoscimento rappresenta sicuramente un ottimo risultato ed un incentivo per il futuro”.
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