La presidente della Commissione regionale Pari Opportunità e la Consigliera regionale di Parità con la missiva chiedono l’immediato ripristino e riorganizzazione del servizio delle interruzioni volontarie di gravidanza, sia farmacologiche che chirurgiche
“Abbiamo proceduto a scrivere al Presidente Vito Bardi, all’Assessore Rocco Leone, alla Commissaria appena insediatasi della Asm Matera, Sabrina Pulvirenti, per denunciare la sospensione, in atto da oltre due mesi, presso l’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera, del servizio delle Ivg (interruzioni volontarie di gravidanza). Data la gravità della situazione, si è ritenuto opportuno mettere a conoscenza anche l’Istituto Superiore di Sanità ed il Ministero della Salute”. A sottolinearlo la presidente della Commissione regionale Pari Opportunità di Basilicata, Margherita Perretti, e la Consigliera regionale di Parità, Ivana Enrica Pipponzi, ricordando che “le Ivg, garantite da oltre 40 anni dalla legge 194/78 a tutela della salute delle donne, rientrano nei Lea, i livelli essenziali di assistenza, quindi quei servizi e quelle prestazioni che il Servizio Sanitario Nazionale è tenuto ad offrire. Pur consapevoli che il quadro delle risorse umane disponibili nell’ambito dell’assistenza ostetrico-ginecologica presso l’Asm Matera presenta, ormai da anni, carenze di unità di organico, aggravate dall’elevato numero del personale obiettore, riteniamo che non possa assolutamente giustificare la sospensione di un servizio così importante, che ci riporta indietro di decenni, e costringe le donne materane, che devono ricorrere a questa prestazione, a recarsi altrove, spesso fuori regione, con tutte le difficoltà e l’aggravio di stress emotivo che ciò comporta, soprattutto in corso di emergenza sanitaria”.
“Abbiamo appreso, inoltre, – precisano Perretti e Pipponzi – che da diversi anni le prestazioni relative alle Ivg vengono praticate all’interno di un progetto che contempla l’utilizzo di equipe medica ospedaliera in orario extra lavorativo e quindi con retribuzione aggiuntiva. Riteniamo che una struttura sanitaria debba poter garantire, in maniera continuativa, l’espletamento dei livelli essenziali di assistenza, quali le interruzioni volontarie di gravidanza, nell’ambito della sua attività ordinaria, e non con una progettualità straordinaria”.
“Chiediamo, quindi – concludono – l’immediato ripristino e riorganizzazione del servizio delle interruzioni volontarie di gravidanza, sia farmacologiche che chirurgiche, presso l’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera, in condizioni di completa sicurezza e massima qualità delle prestazioni, nel pieno rispetto del diritto alla salute delle donne, ricordando che la garanzia delle prestazioni dei Lea è indice di democrazia, benessere e civiltà di un territorio”.