Il provvedimento illustrato dal rettore Fiorentino. L’Unibas riceve finanziamenti statali per 32 milioni di euro, a cui si aggiungono i 10 milioni del finanziamento regionale e circa 4 milioni di euro di entrate per le tasse universitarie
La quarta Commissione permanente del Consiglio regionale (Politica sociale) ha espresso ieri sera parere favorevole all’unanimità su una delibera della Giunta che riguarda il “Piano dodicennale 2013 / 2024 di sostegno all’Università degli Studi della Basilicata”. Il provvedimento passa ora all’esame dell’Aula per la definitiva approvazione. A momento del voto erano presenti il vicepresidente Straziuso (Pd), che in assenza del presidente Vita ha condotto i lavori, ed i consiglieri Mancusi (Udc), Romaniello (Sel), Falotico (Mpa), Scaglione (Pu) e Mazzeo (Gruppo Misto).
Il Piano di sostegno per l’Unibas era stato illustrato in precedenza dal rettore dell’Ateneo lucano Mauro Fiorentino, il quale ha innanzitutto ricordato che, senza i finanziamenti della legge regionale n. 12/2006, l’Unibas in questi anni non avrebbe potuto sostituire i 51 docenti cessati dal 2008 con i 40 nuovi assunti nello stesso periodo ed avrebbe dovuto chiudere 5 corsi di laurea. Il finanziamento regionale di 10 milioni di euro, dopo l’accordo di programma fra Miur, Unibas e Regione Basilicata firmato nel 2011, viene riconosciuto come investimento stabile e di lungo periodo, e questo consente all’ateneo lucano di rispettare i vincoli finanziari fra entrate fisse e spese fisse stabiliti dalla legge e di mantenere così docenze e corsi di studio. Attualmente – ha spiegato ancora il rettore – l’Unibas riceve finanziamenti statali per 32 milioni di euro (con una riduzione di 4 milioni di euro negli ultimi anni), a cui si aggiungono i 10 milioni del finanziamento regionale e circa 4 milioni di euro di entrate per le tasse universitarie. In tutto 46 milioni di euro, 36 dei quali coprono i costi del personale.
“Le azioni dell’Unibas – ha aggiungo Fiorentino – sono sottoposte in maniera trasparente al sistema di valutazione nazionale. E noi siamo responsabilizzati al massimo e cerchiamo di fare bene confrontandoci con i parametri messi in campo dal Ministero. Con il piano dodicennale, che presenta fattori di internazionalizzazione, di diversificazione, di miglioramento dei servizi agli studenti, intendiamo inoltre dare impulso alle attività di ricerca”.