Intesa atenei Sud, Autilio: ampliare sinergie

Per il vicepresidente del Consiglio regionale “è necessario interrogarsi sui motivi della migrazione degli studenti del Sud che non riguarda solo fattori di infrastrutture e servizi”

 “L’iniziativa dei sei rettori degli atenei di Puglia, Basilicata e Molise, è una risposta intelligente ai tagli al sistema universitario italiano che stanno mettendo in dubbio la sopravvivenza stessa degli atenei specie di quelli più piccoli e che operano al Sud e rischiano di più”. E’ il commento del vicepresidente del Consiglio regionale Antonio Autilio (Idv), il quale sottolinea che “la nuova rete di offerta formativa consente di raggiungere l’obiettivo strategico contenuto nel Po Fse 2007-2013, che non a caso abbiamo definito ‘Investimento sul nostro futuro’, e va estesa attraverso sinergie non solo tra Università, ma allargata ai Centri Tecnologici di ricerca, mondo produttivo ed istituzionale del Sud, con particolare attenzione alla promozione della ricerca e dell’innovazione”.

Secondo Autilio i Rettori degli atenei delle tre regioni “hanno dunque condiviso la strategia, che la Regione ha promosso negli anni scorsi, che si basa sul miglioramento degli investimenti in capitale umano e nella ricerca per promuovere lo sviluppo, la piena occupazione e la qualità del lavoro. Si offrono dunque nuove opportunità di studio e formazione per i giovani lucani che, come conferma la tendenza anche per il nuovo anno accademico, si iscrivono ad atenei del centro-nord ed hanno adesso una possibilità in più per scegliere l’ateneo lucano in rete con gli altri cinque del protocollo. Il Rapporto Censis sulla crisi delle Università del Sud riferisce che le mete più gettonate dagli studenti migranti del Sud sono le Università del Lazio, della Lombardia e dell’Emilia Romagna. Questo significa perdere risorse e non proporre percorsi formativi appetibili per i giovani e non sviluppare attrattive che invogliano lo studente a vedere possibilità di studio e di occupazione nella regione di residenza. E’ dunque sempre più necessario interrogarsi sui motivi della migrazione degli studenti del sud che non riguarda solo fattori di infrastrutture e servizi”.

“Per affrontare la sfida culturale e formativa dei nostri giovani diplomati – dice ancora Autilio – emerge come improcrastinabile la esigenza di un rinnovato sistema di istruzione scolastica ed universitaria e di formazione professionale per superare le frammentazioni e la concezione della formazione in 'filiere' per passare a quella dei 'percorsi di apprendimento permanente e l’acquisizione di competenze', che siano sufficientemente flessibili e adattabili alle esigenze formative, educative e professionali dei singoli e del mercato del lavoro”.

“ Il protocollo di cooperazione tra i sei atenei – prosegue Autilio – rappresenta, inoltre, una buona occasione anche per i centri di ricerca e di alta formazione, dagli istituti del Cnr, a Metapontum Agrobios, alla Fondazione Mattei e così via, in attività in Basilicata per allargare la propria utenza ed ampliare l’attività di ricerca. Un ruolo importante dovrà svolgere, infine, la Scuola di Restauro di Matera che rappresenta uno degli strumenti più qualificati e prestigiosi che arricchisce l’intero Mezzogiorno di un luogo privilegiato per la valorizzazione dei beni culturali e delle risorse umane e si candida pertanto ad esercitare un ruolo importante per i beni culturali dei Paesi del Bacino del Mediterraneo”.

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