Il consigliere chiede, anche, di sapere: “quali azioni siano state intraprese al fine di ottenere l’auspicato aumento della percentuale pagata dalle compagnie petrolifere che estraggono idrocarburi in Basilicata”
“Da una verifica empirica – dice Singetta – ho potuto rilevare, come molti cittadini lucani, che il prezzo degli idrocarburi, presso tutte le stazioni di servizio in Basilicata, si distacca da quello praticato nelle altre regioni limitrofe ed è molto più alto di quello praticato dai gestori di impianti situati da Roma in su. Tale dato – continua Singetta – che trova conferma nei rilevamenti effettuati dalle associazioni dei consumatori, è tanto più inspiegabile laddove si tenga conto delle ingenti risorse di idrocarburi presenti nel sottosuolo, della vicinanza di molti distributori ad arterie autostradali, degli impegni più volte assunti da parte di esponenti politici di governo e di opposizione, sia a livello nazionale che locale, di rivedere non solo la percentuale delle royalties ma anche il prezzo del carburante alla pompa”.
Pertanto, il consigliere Singetta interroga il Presidente della Giunta regionale per sapere: “quali azioni intende intraprendere il Governo regionale per limitare tale fenomeno, sia con riferimento al prezzo dei carburanti alla pompa, sia ad un maggiore diffusione delle informazioni riguardanti gli impianti ove vengono praticati i prezzi più bassi e se è intenzione del Governo regionale individuare, anche in collaborazione con il Governo nazionale, modalità più proficue ed obiettivi più importanti in cui investire i proventi dell’aumento delle royalties petrolifere (dal 7 per cento al 10) che, in caso contrario, potrebbe trasformarsi in un illusorio modesto risparmio per i soli lucani residenti e muniti di patente”. Singetta chiede, altresì, di sapere “se e quali azioni siano state intraprese al fine di ottenere l’auspicato aumento della percentuale pagata dalle compagnie petrolifere che estraggono idrocarburi in Basilicata”.